UOMINI E FATTI

FAMIGLIA RIDOLA
Ricerca storica del dr. Nicola Grande
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Nella seconda metà del 1600 A Matera erano presenti alcune famiglie Ridola.
Molto probabilmente tutte imparentate tra loro, alcuni proprietari terrieri (massarotti), altri gualani o molinari, altri ancora ecclesiastici per lo più abitanti nel Sasso Caveoso e Barisano.
Da un nucleo familiare presente a Matera ha preso origine il ramo di Miglionico La parentela con gli avi del senatore Domenico Ridola e degli altri rami di Matera non è stato possibile documentarla, anche dovrebbe essere quasi certa.
Dai registri parrocchiali della chiesa di san Pietro Caveoso, custoditi presso la Cancelleria del Palazzo Vescovile di Matera, risulta che in quella parrocchia ci fu un matrimonio tra un certo Francesco Ridola e Angela Moliterni. Da questa unione nel 1700 nacque un figlio, Belisario, che a sua volta si unì in matrimonio con Nunzia Pizzilli. La conferma di questo nucleo familiare la si ha consultando il catasto ostiario del 1732(1) dove risultano abitare nella contrada di “Casal novo”.
Un loro figlio, Francesco, nato intorno al 1740 si sposò con Angela Bruna Tataranni.
Da questo matrimonio ebbe origine una discendenza che ancora oggi conta numerosi illustri personaggi.
Ebbero infatti tre figli:Giuseppe, Tommaso e Pasquale.
Giuseppe, nel 1798 “liberato dal padre del vincolo della patria potestà”(2), andò a studiare medicina,a Napoli, diventò medico e sposò Carmela Pistoia;
Tommaso , diventò canonico.
Pasquale, nel 1798 fu avviato alla carriera ecclesiastica(3), per la quale gli furono donate dal nonno Tommaso Tataranni alcune proprietà; ma dopo alcuni mesi lasciò il noviziato per cui dovette arruolarsi nel “real esercito per leva forzosa”(4)
Diventò speziale e sposò nel 1818 Maria Francesca Lagamba di Montescaglioso, figlia di Nunzio e Anna Maria Gatti.
Dopo pochi anni di matrimonio, Pasquale rimase vedovo e nel 1824 sposò Caterina de Ecclesiys di Miglionico, figlia di Giacomo e Giovanna Pierro.
Dalla prima moglie aveva avuto un figlio: Francesco Paolo nato nel 1819 che diventò farmacista; questi nel 1842 sposò Caterina Galante di Miglionico, figlia di Giambattista e Grazia Pierro.
La moglie Caterina lo convinse a trasferirsi a Miglionico dove, poiché già vi era un farmacista, lavorò come segretario comunale.
Ebbero diversi figli:
Giambattista (1845-1867), seminarista.
Maria Francesca sposò nel 1867 Francesco Calabrese.
Grazia Rosa sposò Carlo Candela di Grassano di Francesco e Antonia D’alema,(5)
 Giuseppe, Emanuele e Pasquale.
Fu da questi tre figli maschi che si svilupparono altrettanti rami di questo nucleo dei Ridola che poi si diffonderà in varie città d’Italia
 Giuseppe, fu ispettore scolastico, sposò nel 1878 Raffaella D’alema di Miglionico,
figlia di Pietro e Peppina Contuzzi.
Ebbero tre figli :
- Francesco Paolo, professore di lettere, sposò Angelica Pellegrini di Miglionico.
Ben presto andò via da Miglionico, fu preside al liceo Palmieri di Lecce.
I suoi figli, Mario e Lina, vissero a Napoli dove insegnarono al Liceo.
- Giovanni, sposò Elena De Filippi. Per lavoro si trasferì a Palermo. Suo figlio Carlo è stato ordinario di Anatomia umana presso l’università di Palermo e la figlia Maria sposò Emanuele Ragusa.
- Caterina, sposò Giacinto Pellegrini di Miglionico, farmacista, che morì giovane. Suo figlio Pietrangelo fu medico pediatra sposò Giovanna Licci di Lecce.
 Emanuele, farmacista, visse a Miglionico dove sposò nel 1890 Chiara De Lucia ebbe due figli:
- Francesco Paolo, sposò Vita Masellis da cui ebbe tre figli: Chiara,Ninò e Luigi entrambi medici
- Caterina
 Pasquale (1860-1944) professore di lettere, insegnò prima a Potenza al Liceo Salvator Rosa, in seguito visse a Taranto dove fu preside presso il liceo classico “Archita”, insigne studioso(6), sposò Maria Carano ebbe diversi figli:
Francesco Paolo, avvocato, presidente della Camera di Commercio di Taranto
Michelangelo monsignore parroco della chiesa del Carmine a Taranto
Ubaldo avvocato vice prefetto di Reggio Emilia
Riccardo avvocato presidente di sezione di Cassazione
Caterina
Imelda
Giuseppe

1 Archivio di Stato – Matera – Catasto ostiario 1732
2 Archivio di Stato – Matera: Notaio Liborio Cipolla – Atti 1798
3 Cancelleria Palazzo Vescovile di Matera - Noviziato
4 Archivio di Stato – Matera: Notaio Liborio Cipolla – Atti 1798
5 Archivio di Stato – Matera: Notaio Corleto – Miglionico-Atti 1882 Capitoli matrimoniali
6 A lui si deve il ritrovamento del “libro rosso di Taranto”, ( codice architano): prezioso manoscritto miscellaneo
cinquecentesco, custodito attualmente presso la Biblioteca del Liceo“Archita” di Taranto. Questo manoscritto ritenuto
disperso in seguito all’incendio dell’archivio municipale del 1875 negli anni Trenta, Pasquale Ridola

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