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DOMENICO LASCARO
2.04.13
Question time infinito

MIGLIONICO. Mi accingo a rispondere sollecitamente al prof. Amati che  mi ha rivolto due quesiti che da soli richiederebbero una risposta tanto approfondita da riempire una intera biblioteca. Caro Giacomo, considerato che i tempi sono alquanto ristretti e che gli avvenimenti si susseguono a ritmi frenetici, cercherò di risponderti in forma di sintesi, rinviando a tempi più distesi la trattazione più articolata della materia più complessa, cioè la differenza tra la Destra e la Sinistra. Prima però permettimi una precisazione: ti rispondo sempre a titolo personale. Non ho incarichi di partito. Sono iscritto al Pd di cui condivido totalmente ideali e valori¸ anche se talvolta non gli risparmio critiche e addebiti di natura contingente e di strategia politica.

Mi chiedi un parere sulla nomina di Napolitano dei dieci “consultori” da affiancare alle Commissioni Speciali di Camera e Senato per definire ipotesi di percorsi istituzionali. Ebbene il mio giudizio è stato incondizionatamente favorevole fin dal primo momento; i due gruppi di lavoro, nell’arco di 8/10 giorni, avranno il compito di verificare, in un clima presumibilmente più disteso, se ci sono le condizioni per ricercare punti di convergenza sulle questioni più urgenti , quali una possibile riforma elettorale, alcuni provvedimenti economici per avviare un pur minimo sviluppo economico, etc.

Ma al consenso iniziale, espresso da quasi tutti, è seguita una dura presa di distanza. Solo Bersani nella recente conferenza stampa ha rettificato il giudizio di Franceschini e ha espresso piena fiducia all’iniziativa di Napolitano. Ma nella stessa sede Bersani, secondo il mio parere, non ha aggiunto niente di nuovo alle posizioni più volte ribadite nel corso delle ultime settimane. Se gli riconosco una lealtà incondizionata , una perfetta buona fede e una sincera determinazione di contribuire alla soluzione dei problemi del Paese, mi trovo in disaccordo sulle strategie che intende mettere in campo. Continuare a inseguire Grillo è pura follia; pretendere che Berlusconi accetti il “doppio binario” tra un tavolo costituente e uno politico-amministrativo, senza la garanzia di un presidente di area moderata,  è tempo sprecato.

Che fare allora? Due sono le ipotesi da mettere in campo: una volta attese le risultanze dei gruppi di lavoro del Presidente, si potrebbe tenere in piedi il governo Monti fino a ottobre/novembre; il tempo necessario per fare una nuova legge elettorale, un provvedimento per dimezzare le spese della politica e quei provvedimenti economici di cui si è detto, e poi andare al voto. In alternativa vale ancora la mia precedente proposta: un passo indietro di Berlusconi e Bersani per formare un governo “politico-tecnico” con esperti designati direttamente da ciascun partito, sostenuti senza condizioni, fino alla realizzazione delle misure su accennate. Molti componenti dei gruppi nominati, tra cui il nostro Filippo Bubbico, potrebbero far parte a pieno titolo di questo ipotetico esecutivo. Altre soluzioni per ora non ne vedo.

Questa soluzione sarebbe davvero un atto di reciproca legittimazione. E così rispondo ad una tua domanda. Ne deriverebbe un clima più disteso e partecipativo. I partiti avrebbero il tempo di rigenerarsi al proprio interno e il Paese ne trarrebbe un gran giovamento. Lo stesso Bersani in conferenza stampa ha responsabilmente ammesso che, per il bene comune,  non avrebbe alcuna remora a lasciare. Egli non nutre odio nei confronti di nessuno;  ed è disposto ad incontrare Berlusconiin qualsiasi sede istituzionale. La sfida è lanciata. Tocca ai partiti caricarsi di responsabilità e avviare subito un percorso di cambiamento. Questo sì, vero cambiamento. Come si vede Destra e Sinistra non sono poi così inconciliabili. E’ vero che due visioni del mondo le dividono, ma nei momenti più difficili un paese può sempre trovare motivi di unità e di collaborazione. Sui codici morali e sui tratti distintivi mi riprometto di tornarci quando i tempi saranno più distesi. Ora non è tempo di trastulli accademici. Domenico  Lascaro                        

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