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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
20.10.2010
Immobili non dichiarati nel territorio del comune di Miglionico

Domenico MusilloMiglionico. Nel territorio miglionichese ci sono 476 immobili non dichiarati in catasto; 205, invece, sono le costruzioni che risultano iscritte in catasto, ma che hanno perso il requisito di ruralità. Tali fabbricati sono stati individuati sia con l’ausilio dei rilievi foto-identificazione da immagini territoriali sia da successivi processi “automatici” di incrocio con le banche dati catastali. “La notizia è fondata”, spiega il vice sindaco Domenico Musillo (Pd). Si può parlare di abusivismo? “La mancanza di accatastamento o del requisito di ruralità, precisa l’assessore ai Lavori Pubblici, non è necessariamente conseguenza di abusivismo”. Come può essere nato questo problema all’interno dell’agro miglionichese? “La questione potrebbe essere stata causata, osserva Musillo, da una sottovalutazione o dimenticanza, da parte di alcuni cittadini, nel perfezionare l’iter procedurale, di presentare la richiesta di agibilità per i nuovi manufatti, tra cui vi è, appunto, l’obbligo di esibire una copia dell’avvenuto accatastamento”. Cosa bisogna fare per risolvere il problema? “Per quanto riguarda gli immobili realizzati con i regolari permessi rilasciati dal Comune, dichiara Musillo, c’è l’obbligo, entro sette mesi (dal 29 settembre 2010), di regolarizzare il tutto senza un aggravio di spesa. Invece, per i fabbricati costruiti senza licenza, si potrà chiedere l’accertamento di conformità, così come è previsto per legge. Ovviamente, in tal caso, bisognerà verificare se i manufatti sono stati realizzati in modo conforme a quelli che sono gli attuali strumenti urbanistici del Comune. Il nostro ufficio tecnico, ad ogni modo, è a disposizione dei cittadini per offrire tutti i chiarimenti possibili del caso, al fine di aiutarli nella risoluzione del problema. E’ auspicabile che i cittadini interessati facciano il possibile per regolarizzare, al più presto, la loro situazione per non incorrere in ulteriori sanzioni”. Giacomo Amati

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