MIGLIONICO.
Un paese assediato dagli incendi. Continua a
bruciare la vegetazione dell’agro miglionichese.
Ieri sera un altro devastante rogo ha trasformato in
un cumulo di cenere sette ettari di bosco in
contrada “Fontana di Manna”, a pochi chilometri di
distanza dall’oasi di San Giuliano. Sono state
distrutte centinaia e centinaia di querce di piccolo
e grande fusto messe a dimora negli anni Settanta.
Le fiamme, divampate all’improvviso, in
serata,verso le 18, hanno incenerito anche parecchi
alberi da frutto: soprattutto olivo e fico. Solo il
tempestivo intervento dei vigili del fuoco del
Comando provinciale di Matera, unitamente a due
squadre di militari del Corpo forestale dello Stato,
che si sono avvalsi del prezioso e perentorio aiuto
di tre aerei (uno Canadair e due della flotta Faier
Fox) e due elicotteri antincendio, è servito a
domare il vasto incendio, che s’è sviluppato su di
un fronte di due, tre chilometri di estensione. Ci
sono volute due ore di strenuo lavoro per impedire
alle fiamme di propagarsi sia alle altre piante del
bosco sia a quelle esistenti negli orti agricoli
della zona. A dare l’allarme sono stati alcuni
contadini che hanno subito allertato i carabinieri
in servizio nella locale stazione. Sul posto sono
intervenuti anche il sindaco Angelo Buono (Pd) e
l’assessore comunale al Patrimonio, Michelangelo
Piccinni, con alcuni volontari del gruppo della
locale sezione della Protezione civile. “Le
operazioni di spegnimento dell’incendio – precisa
Emanuele Zaccaro, capo squadra dei vigili del fuoco
di Matera - sono state complesse, soprattutto a
causa della struttura del territorio che, per molti
tratti, è difficile da percorrere con i mezzi
meccanici”. Al momento, continua l’azione di
bonifica del territorio, da parte dei militari del
Corpo forestale, al fine di impedire che dalla
cenere, ancora bollente, possano svilupparsi altro
focolai nel corso della notte. Cosa si può fare per
porre fine a uno scempio così? Giacomo Amati |