Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

10.06.2016

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MIGLIONICO - NEGLI ULTIMI ANNI SENTIVA DI PIÙ LA MANCANZA DELLA SUA FAMIGLIA, MA NONOSTANTE TUTTO NON HA MAI VOLUTO FAR RITORNO NELLA SUA TERRA D'ORIGINE, IL VENETO
L'ultimo saluto a Don Mario Spinello

Mons. Caiazzo nella Chiesa Madre ricorda il parroco che ha contribuito a fare la storia del paese

       

MIGLIONICO. Rintocchi di campane a festa, applausi e note musicali per don Mario Spinello nel giorno della cerimonia funebre che nella Chiesa madre è stata presieduta dall'arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, monsignor Antonio Giuseppe Caiazzo, con l'assistenza di don Mark Anthony Stanislaus, don Rocco Rosano e padre Franco Terlimbacco.
«Oggi- ha spiegato l'arcivescovo nella sua omelia - don Mario è entrato nella gloria di Dio. Ha lasciato la Chiesa terrena ed è entrato nella Chiesa celeste. La sua vita è stata come un fiume: ha irrigato i solchi della terra, rendendola fertile. Don Mario - ha concluso mons. Caiazzo - è stato un apostolo dell'amore e della pace». Il giorno del lutto cittadino è stato anche quello delle preghiere, dei silenzi e delle lacrime in una chiesa gremita di fedeli, di autorità civili, militari e religiose che, con la loro presenza hanno voluto rendere omaggio alla straordinaria personalità di don Spinello che, «per quasi mezzo secolo - ha sottolineato il sindaco, Angelo Buono - ha contribuito a fare la storia del paese, quale protagonista di primo piano di molteplici iniziative in tutti i settori della vita sociale della comunità». La vita del paese s'è come fermata: a scuola, la dirigente Elena Labbate ha sospeso i festeggiamenti per l'ultimo giorno dell'anno scolastico. «Don Mario, il primo di setti figli (quattro donne, di cui due suore, suor Rosa Lia, 91 anni, e suor Angela, 90 anni) e tre maschi, è stato un sacerdote coerente - ha sottolineato la nipote Antonietta Franceschi, 67 anni, presente ai funerali dello zio, unitamente al marito Roberto Fanton -, un prete capace di mettere in pratica i valori religiosi e le sue idee. Negli ultimi anni sentiva di più la mancanza della sua famiglia, ma non ha mai voluto lasciare Miglionico per far ritorno nella sua terra d'origine, il Veneto». E a Miglionico, divenuto il suo paese d'adozione, don Mario ha segnato indelebilmente l'ultimo mezzo secolo di storia. Interprete e protagonista della vita sociale, sportiva e culturale. Per questa fondamentale ragione, del resto, proprio alcuni mesi fa, lo scorso 29 gennaio, il sindaco, in Consiglio comunale, a nome della cittadinanza, gli aveva conferito l'onorificenza di "Cittadino benemerito". Don Mario «ha lasciato il segno negli avvenin1enti più importanti della storia miglionichese», ha osservato don Rocco Rosano che l'ha amorevolmente assistito nei giorni della sua malattia. «Don Mario - ha concluso - è stato come un fiore».
Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375