Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

28.06.2016

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MIGLIONICO - Novità nel panorama letterario miglionichese
La poesia in vernacolo di Mimì Daddiego

MIGLIONICO. Novità nel panorama letterario miglionichese: è rappresentata dalla poesia in vernacolo di Mimì Daddiego (75 anni, miglionichese doc) che, da tanti anni, ormai, vive nella città dei Sassi. Sono state sufficienti otto sue poesie scritte in dialetto miglionichese, tutte pubblicate sul sito di “Miglioncoweb”, creato diciassette anni fa dal prof. Antonio Labriola, per catturare l’attenzione dell’intera comunità. Oggi, mercoledì 6 luglio 2016, ne sono state pubblicate altre venti: esplorano la vita sociale del paese, mettendone in risalto usi, costumi e tradizioni. Sono delle delizie: le leggi e ti commuovi. Sembra di leggere alcune “pagine” della storia del nostro paese. E’ come ricevere delle carezze! In paese, in questi giorni, tutti ne parlano, le leggono e si emozionano. “Magie” della poesia dialettale: è come se avesse sbancato “la classifica Autidel” della cronaca cittadina. Ma, cosa hanno di particolare e, soprattutto, cosa dicono questi componimenti poetici, di così importante e significativo, al punto da monopolizzare l’attenzione dei miglionichesi? Ebbene, la poesia di Daddiego ha stregato i miglionichesi, soprattutto quelli meno giovani, in virtù di tre ragioni essenziali. La prima: raccontano il passato. Nei suoi versi, il poeta miglionichese descrive i suoi sentimenti nei confronti del paese natio; indica le cose che gli mancano di Miglionico e, così facendo, finisce col regalare al lettore le emozioni incomparabili ed uniche di una “storia d’amore senza tempo”. Sono quelle che scaturiscono da una visione della vita fondata sulle buone maniere, sul senso dell’umiltà, sull’amicizia e sulla capacità di prendersi cura, nel momento del bisogno, dei problemi del prossimo. Altro che società “globalizzata” d’oggi, ove, l’indifferenza e la solitudine sembrano essere gli atteggiamenti prevalenti. La seconda ragione del successo delle poesie di Daddiego è riconducibile al fatto che questi versi fanno rivivere ai miglionichesi la loro “miglionichesità”, ovvero le loro origini e la loro identità, fondate sull’operosità, sulla generosità e sulla visione solidaristica della vita. Di quando era sufficiente bere l’acqua fresca della sorgente “Pila” per sentirsi felici. La terza ragione, infine, consiste nell’auspicio che l’autore rivolge al suo paese natio: quello di tornare alle virtù del passato. Per tornare a risplendere. Per riscoprire un nuovo “rinascimento”. In pratica, Daddiego esorta la comunità miglionichese a rivivere al massimo quei comportamenti virtuosi che, in passato, una sorta di “età dell’oro”, ne contraddistinguevano la vita sociale: il senso della solidarietà, il rispetto reciproco, l’attenzione al bene comune e la riscoperta di alcuni valori fondanti della vita comunitaria: l’amicizia, l’amore per il prossimo, l’impegno civile, l’assiduità nel lavoro. Giacomo Amati

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