Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

25.04.2017

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MIGLIONICO
Addio a Giambattista Musillo

MIGLIONICO. Addio a Giambattista Musillo, protagonista di spicco, negli anni Settanta, del locale movimento studentesco e culturale. Giambattista se n’è andato ieri mattina (lunedì 24 aprile 2017), a 64 anni (ne avrebbe compiuti 65 il prossimo 18 agosto). E’ volato in cielo. Con discrezione, col garbo e la riservatezza con cui ha sempre vissuto. Giambattista (Tittiell’ per gli amici, il figlio di Giovanni l’ farmacist’) è morto all’ospedale “San Matteo” di Pavia, dopo che per alcuni mesi era stato ricoverato nell’ospedale “San Raffaele” di Milano, a seguito di un improvviso malore (ictus celebrale) che l’aveva colpito nella mattinata del 19 ottobre 2016, mentre era intento a lavorare nel suo ufficio del Catasto di Milano. Per sei mesi, per tutto il periodo del suo ricovero in ospedale, benchè in stato di incoscienza, è sempre stato amorevolmente assistito dalle sorelle Antonietta, Lucia, dal cognato Michele e dai nipoti. Il suo cuore generoso ha cessato di battere intorno alle ore 12 di lunedì scorso, senza aver mai ripreso conoscenza dopo il malore che lo aveva colpito, a pochi mesi dal pensionamento. Appassionato di letteratura, amava i classici latini e prediligeva i romanzi e la poesia. Chi scrive ha avuto il piacere di condividerne gli anni dell’adolescenza: prima tra i banchi della scuola media di Miglionico e poi tra quelli dell’istituto Magistrale “T. Stigliani” di Matera. Alla maturità magistrale (luglio1970) seguirono gli anni degli studi universitari a Bari, entrambi studenti pendolari. E, insieme a tanti altri amici, a Miglionico, cominciava anche la bella esperienza nella redazione del mitico periodico culturale “7M”: Giambattista, per un certo periodo, ne assunse anche la direzione. Furono anni di intenso fervore culturale. Poi, le nostre strade si divisero: per motivi di lavoro, Giambattista, verso la fine degli anni Settanta, si trasferì a Milano, ove vinse il concorso quale impiegato del Catasto. Quando tornava a Miglionico, per trascorrervi alcuni giorni di ferie, preferiva godersi l’affetto dei suoi familiari e, nel periodo estivo, si recava spesso sulla spiaggia di Ginosa che aveva imparato ad amare sin da bambino. Oggi, con l’amarezza nel cuore e gli occhi pieni di lacrime, me lo immagino in cielo, tra i banchi di una “sala biblioteca”, intento a leggere i suoi amati libri, per assecondare la sua vocazione di studioso. Addio, amato amico di studi. Addio, amico galantuomo. Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375