Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

13 Giugno 2017

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MIGLIONICO
Meglio vegani?
 

MIGLIONICO. “Meglio vegani”? Sono sempre di più gli italiani che scelgono di nutrirsi di soli vegetali. Una dieta utile a controllare molte patologie. Ma che comporta spesso altre carenze. “Fino a qualche anno fa – scrive Lidia Baratta sul settimanale “D” – Repubblica – erano visti come una setta. Non mangiare carne, pesce, derivati animali, compresi latte, uova e miele, sembrava roba da estremisti. Ma oggi che sono circa 450 mila, da setta si sono trasformati in una fetta di mercato. Il mondo a misura di vegano si espande dai ristoranti ai vestiti, fino a cosmetici, medicine e persino cibo per cani. Ormai, in Italia i consumi di frutta e verdura hanno superato quelli della carne. Ma essere vegani significa mangiare 100% vegetale. Alla base della scelta “vegan” c’è anche la volontà di non contribuire all’uccisione degli animali. Seguono le preoccupazioni per la salute. Meno diffuse la motivazione spirituale e quella ambientalista. In genere si inizia con una ragione, poi si uniscono altri stimoli che rendono più facile “mantenere l’impegno”. Ma l’alimentazione vegana, se non è ben controllata, può nascondere non poche insidie. Il rischio è di avere carenze di ferro, perché quello dei vegetali viene assorbito meno di quello di carne, e soprattutto deficit della vitamina “B12” che non è presente in nessun vegetale. La carenza di vitamina “B12”, in particolare, può dar luogo a malattie del sistema nervoso e predispone all’Alzheimer, mentre la carenza di ferro provoca anemia. E poi c’è chi nasce vegano. Sempre più mamme continuano a mangiare solo cibi vegetali in gravidanza e allattamento, trasmettendo la dieta ai neonati. Giacomo Amati

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