MIGLIONICO.
Gal Bradanica e “Basilicata cineturismo
experience” alla quindicesima edizione
dell’Ischia film festival. Il Gruppo
d’azione locale, guidato dal presidente
Leonardo Braico, è ospite per il terzo anno
consecutivo della kermesse cinematografica,
ideata e diretta da Michelangelo Messina,
che si svolge oggi, venerdì, 30 giugno,
all’interno del suggestivo Castello
Aragonese di Ischia. Un festival quello di
Ischia che “individua nel concetto di
location il centro di gravità permanente
dell’opera cinematografica – spiega Braico -
e nel cineturismo una nuova chiave di
lettura per promuovere territori e
destinazioni”. Ma cos’è il cineturismo? “Si
tratta di una forma di turismo – precisa il
presidente Braico – di chi si reca in visita
nei luoghi utilizzati come set di film o di
serie tv. Un fenomeno che non è rimasto
indifferente nelle politiche di sviluppo
locale tanto da diventare, attraverso il
Basilicata cineturismo experience, non solo
un progetto, ma un vero e proprio processo
di marketing territoriale che si pone
l’obiettivo di far nascere, con la nuova
programmazione leader e in stretta
collaborazione con il Dipartimento sistemi
culturali e turistici della regione
Basilicata, coordinato dalla dottoressa
Patrizia Minardi, uno spazio in cui possano
confluire istituzioni pubbliche,
professionalità, imprese, tour operator e
tutto ciò che semplifica e favorisce
l’utilizzo delle risorse naturali e
culturali in funzione filmica e turistica”.
Giova precisare che nella manifestazione di
quest’anno, sarà presentato un video
reportage inedito, curato dal regista lucano
Giuseppe Marco Albano: descrive i tratti
distintivi del progetto “Basilicata
cineturismo experience”, nato da un’idea di
Giuseppe Lalinga. Nella fattispecie, nel
video viene analizzata l’evoluzione dei
sistemi di distribuzione e produzione di
viaggi e vacanze in virtù delle proposte
cineturistiche. “Il cineturismo – conclude
Braico, presidente del costituendo “Gal
Start 2020”, diventerà uno strumento
fondamentale per la promozione di territori
anche meno conosciuti e lontani dal turismo
di massa”. Giacomo Amati |