Giacomo Amati

GIACOMO AMATI

16 Luglio 2017

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La lotta all'abbandono precoce dei percorsi di istruzione, formazione ed educazione
 

MIGLIONICO. La lotta all’abbandono precoce dei percorsi di istruzione, formazione ed educazione è il tema di fondo al centro del progetto pedagogico denominato “Una Scuola in.Form.A”, approvato nei giorni scorsi da sei istituzioni scolastiche del Materano: si tratta dell’istituto comprensivo “Don Donato Gallucci” di Miglionico, dell’istituto comprensivo “Arcangelo Il Vento” di Grassano, dall’istituto comprensivo “Raffaello Delle Nocche”, di quello di istruzione superiore “Carlo Levi”, entrambi di Tricarico, dell’istituto comprensivo “Rocco Montano” e di quello di istruzione superiore “Felice Alderisio” di Stigliano. In pratica, tra le sei istituzioni scolastiche, che potranno contare sulla collaborazione del centro psico-pedagogico “Il Grillo Parlante” di Grassano, è stato sottoscritto un “accordo di rete”, cioè un sistema assiduo di collaborazione, che avrà l’obiettivo di identificare le soluzioni e le azioni pedagogiche, coerenti con le esigenze sociali e i bisogni del territorio, da attuare al fine di contrastare al meglio il fenomeno della dispersione scolastica. “Siamo di fronte a un fenomeno articolato che si presenta come un processo complesso – spiega la dirigente scolastica Elena Labbate, da due anni alla guida dell’istituto comprensivo miglionichese – un fenomeno che rappresenta un aspetto cruciale del sistema educativo. Il nostro accordo di rete ha lo scopo di soddisfare il comune interesse alla progettazione di percorsi didattici finalizzati alla concretizzazione dell’inclusione degli alunni diversamente abili ed alla realizzazione delle migliori strategie per il successo formativo di ogni studente. A tal fine, saranno elaborati percorsi formativi e laboratoriali nel contesto scuola che mirino alla sensibilizzazione e al riconoscimento delle diversità”. Va precisato, inoltre, che le sei scuole aderenti alla rete ospiteranno uno “sportello di ascolto psicologico” volto a favorire al massimo le condizioni di “benessere psicologico” degli alunni. In definitiva, il fine che si vuole perseguire è quello di avere una scuola che sia capace di “dare di più a chi ha di meno”, per dirla con Don Lorenzo Milani. E che sia in grado di combattere le disuguaglianze, garantendo il successo scolastico a tutti gli studenti. Ovvero, un’effettiva uguaglianza formativa. Si vuole lavorare, quindi, su due fronti: il primo si dispiega nell’azione di contrastare la dispersione scolastica che spesso è causa di piaghe sociali come il bullismo ed altre condotte sociali devianti; il secondo, invece, è riconducibile all’idea di dare vita ad una scuola “inclusiva”, capace di combattere una vita scolastica vissuta ai margini e che sia in grado di “vivere e insegnare a convivere con le differenze”. La diversità, in tutte le sue forme, va considerata una risorsa, una ricchezza e non un limite. Il valore dell’uguaglianza si fonda sul principio del rispetto della diversità. “Niente è più ingiusto che fare parti uguali fra disuguali”, diceva don Lorenzo Milani nella sua celebre opera “Lettera a una professoressa”. Giacomo Amati

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