GIACOMO AMATI

20 OTTOBRE 2018

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"Orgoglio antico" di Amalia Marmo

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MIGLIONICO. Un “viaggio” nel tempo passato e in un luogo antico. Alla ricerca delle proprie radici e della propria identità. Per scoprire le “luci” di un piccolo centro del Materano, del proprio paese d’origine. Del luogo del cuore, Miglionico. A bordo di un suggestivo mezzo di trasporto, il romanzo, quello scritto dalla miglionichese Amalia Marmo, “Orgoglio antico”. Un testo narrativo delicato e autobiografico. L’amore per il paese natio, il ricordo degli affetti familiari e quello della propria adolescenza sono i temi di fondo al centro del romanzo, “Orgoglio antico”, edizioni Osanna, Venosa (Potenza), agosto 2018. Il libro, che è strutturato in quattro capitoli, per complessive 90 pagine, con nota introduttiva di Raffaele Nigro e prefazione di Franco Trifuoggi, offre al lettore uno spaccato della vita sociale, culturale ed economica di Miglionico in un contesto storico che va inquadrato nel secolo scorso, negli anni del dopo guerra. La narrazione, che si dispiega nell’intreccio fra tre elementi, quello ambientale, degli affetti familiari e dei rapporti interpersonali dei cittadini miglionichesi, ci fa conoscere gli usi, i costumi, le tradizioni che caratterizzavano la vita all’interno di un tessuto sociale povero dal punto di vista economico, ma ricco di buoni sentimenti e di valori morali. Tuttavia, i versi in prosa dell’opera della scrittrice non fanno conoscere semplicemente la storia di un luogo, ma rappresentano anche un “viaggio” che l’autrice compie nella sua vita interiore, al punto da svelarne i sentimenti, i pensieri, le ansie e le emozioni. La scrittrice sgombra la sua mente da qualsiasi pregiudizio, si lascia trasportare dai ricordi e “accende” i riflettori sul suo mondo interiore di adolescente: ne racconta i “segreti” e le speranze. Ne descrive gli stati d’animo, le angosce e i momenti di spensieratezza. E ricrea un mondo che oggi non c’è più. Ma del quale se ne sente la mancanza: si avverte l’assenza di un’epoca antica, di quando bastava poco per sentirsi felici, di quando i rapporti interpersonali erano fondati sulla correttezza, sulla fiducia, sulla parola d’onore, sul reciproco rispetto. Di quando “bastava uscire di casa per assaporare il gusto della vita”. Il libro di Amalia Marmo interpreta in modo compiuto le dinamiche sociali dell’epoca e ne incarna l’anima. Coinvolge il lettore con una narrazione caratterizzata da un velo di nostalgia e, verosimilmente, da una sottile malinconia. L’autrice descrive l’identità di un paese reale, all’interno di un contesto storico reale, con persone reali: da donna Amalia a zia Angiolina, la “Marchesina”. E il lettore, a volte, ha la sensazione di assomigliarle. Conclusione. Il romanzo è il ritratto di un mondo antico che fatica a confrontarsi con quello odierno. Descrive un luogo, Miglionico, che è sempre in cima ai suoi pensieri. L’opera è un canto d’amore per il suo paese natio, di cui rievoca le tradizioni più belle. Come se volesse regalare al lettore la possibilità di riscoprirle e di riviverle.

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