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25 giugno 2019

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Sgomento e dolore, i sentimenti prevalenti per la morte dei fratelli Ragone
Dichiarazioni del sindaco di Miglionico Franco Comanda

 

MIGLIONICO. Sgomento e dolore. Questi i sentimenti prevalenti in paese nel giorno del lutto cittadino per i funerali dei fratelli Francesco e Giovanni Ragone, vittime sabato scorso, in contrada “Basento”, in un podere di campagna di loro proprietà, di un terribile incidente sul lavoro causato, verosimilmente, da un guasto meccanico al sistema dei freni della mietitrebbiatrice. Entrambi i fratelli hanno lasciato moglie e tre figli. Ieri, il doloroso addio. L’ultimo e commosso saluto nel giorno del lutto proclamato dal sindaco Franco Comanda in “segno di cordoglio e di vicinanza alle famiglie Ragone”. Bandiera a mezz’asta al municipio e serrande dei negozi commerciali abbassate, secondo la sensibilità dei rispettivi titolari. Chiesa Madre, gremita di cittadini miglionichesi, pomaricani, ma anche di altri provenienti da Marconia (paese di origine di Bice Tangredi, consorte di Giovanni) e da Abriola (paese di origine di Gina, moglie di Francesco). Presenti anche autorità civili e militari, tra cui, il luogotenente Francesco Grasso, comandante della locale caserma dei Carabinieri, e Maria Fabrizio, comandante della Polizia locale. Tra le autorità civili, il consigliere regionale Luca Braia, il sindaco di Miglionico, Franco Comanda e l’assessore comunale di Pomarico, Beatrice Difesca, entrambi con addosso la fascia tricolore. Il rito funebre è stato celebrato da mons. Antonio Giuseppe Caiazzo, arcivescovo della diocesi di Matera-Irsina, coadiuvato da don Mark Stanislaus, don Giuseppe Tarasco (ex parroco di Miglionico), don Giuseppe Centonze (diacono) e don Nicola Gurrado di Pomarico. In chiesa, lacrime di dolore, preghiere e silenzio. Un silenzio interrotto, a tratti, dai singhiozzi di pianto dei sei figli dei due agricoltori, Francesco e Giovanni e dagli applausi scroscianti che, tra i banchi della chiesa, i fedeli hanno fatto partire a conclusione della messa. Il pianto, la preghiera e la tristezza degli sguardi sono stati i mezzi di comunicazione prevalenti. Unitamente alle parole ed alle riflessioni espresse dall’arcivescovo Caiazzo nel corso della sua omelia che ha rappresentato il momento più toccante: “Sabato scorso, nella campagna delle due famiglie Ragone, nel momento della tragedia, sotto il sole cocente – ha osservato l’arcivescovo – è come sceso il buio e la luce del sole è stata oscurata dalle tenebre”. Poi, la domanda: “Perché sono morti”? Si tratta di un interrogativo, cui “non si può dare mai una risposta, perché la morte è sempre ingiusta”. La loro vita “è stata una lezione di vita”.

MIGLIONICO. “Sabato scorso, in contrada Basento – osserva il sindaco Franco Comanda - sono scomparsi due genitori esemplari, a causa di un tragico incidente sul lavoro. Abbiamo perso due infaticabili lavoratori della terra, innamorati del loro lavoro. La loro vita terrena fatta di fatica e sudore – aggiunge il sindaco – s’è conclusa sul campo di lavoro, ove si erano recati sin dalle prime luci dell’alba, per garantire il fabbisogno quotidiano alle rispettive famiglie”. Una famiglia quella dei Ragone che già sei anni fa fu colpita da un’altra tragedia: a causa di un incidente stradale, verificatosi sulla strada tangenziale di Pomarico, perse la vita un nipotino di tredici anni, Giuseppe Ragone, figlio di Domenico, fratello dei due agricoltori scomparsi sabato scorso.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375