I fichi secchi vanno a nozze con le tradizioni e la cultura

 

MIGLIONICO. Ha la connotazione, ormai, della festa popolare: è la sagra dei “Fichi secchi”. Che non è solo una manifestazione agroalimentare per far conoscere e valorizzare il frutto del fico, prodotto d’eccellenza della terra miglionichese. E’ qualcosa di più: è un’iniziativa anche a carattere culturale, artistico e musicale. Un intreccio di elementi che contribuiscono a fare della festa dei “Fichi secchi” un appuntamento imperdibile sotto vari aspetti che affondano le radici nel folclore e nella tradizione della civiltà contadina. E’ in calendario oggi e domani, sabato e domenica, 21 e 22 settembre, a cura della locale sezione della Pro Loco, diretta dal presidente Francesco Martulano, col patrocinio del Comune. Due giornate dedicate al frutto del fico, prodotto agroalimentare simbolo di Miglionico che, non a caso, è definito il paese dei “pappaculumbried”, ovvero, ghiottoni di fichi. Che sono coltivati in quasi tutte le contrade della campagna miglionichese. La festa vuole raccontare la coltivazione, la trasformazione, il commercio e il consumo di un prodotto prelibato che viene apprezzato non solo per il suo gusto dolce, ma anche perché vanta proprietà digestive e nutritive: è ricco di varie vitamine e sali minerali, quali potassio e calcio. Tanto da essere indicato il “dolce dei poveri”.
In virtù di queste ragioni, la sagra dei “Fichi secchidescrive anche il “rapporto che intercorre tra il territorio dell’agro, i suoi abitanti e il frutto del fico – spiega il presidente Martulanovuole ricordare pure un’epoca passata, quella degli anni del dopo guerra, quando intere famiglie miglionichesi, per tutto il mese di settembre, lasciavano le loro abitazioni in paese per trasferirsi nelle campagne proprio per raccogliere i fichi che venivano essiccati al sole e poi messi ad abbrustolire nei piccoli forni costruiti dagli stessi contadini nei poderi di loro proprietà. Purtroppo, quest’anno – aggiunge Martulano – le avverse condizioni climatiche hanno seriamente danneggiato il raccolto, mettendo a rischio anche lo svolgimento stesso della festa. Proprio nell’anno in cui la nostra sagra ha ricevuto il riconoscimento di “Sagra di qualità” da parte dell’Unpli (Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia). Una certificazione preziosa che valorizza ulteriormente il nostro prodotto agroalimentare e ne sottolinea il carattere di frutto tipico e tradizionale della gastronomia locale”.
Non a caso, da alcuni anni, nella comunità è attiva una piccola azienda, a carattere artigianale, denominata “Magnificus” che si è specializzata nella lavorazione e nella trasformazione di questo delizioso frutto, da cui si ottiene il cotto dei fichi, una specie di miele gustosissimo, di colore nero, che viene utilizzato per condire i biscotti. Resta da precisare, infine, che la pianta del fico si coltiva facilmente, predilige il clima temperato, è resistente alla siccità, ma anche alle temperature fredde. Alcune piante possono raggiungere anche una dimensione considerevole, fino a sette metri di altezza.

MIGLIONICO. Ecco il programma della sagra, nella giornata odierna, sabato, 21 settembre. Cerimonia d’inaugurazione, alle 16, nella Corte del Castello del Malconsiglio, con l’intervento del sindaco Francesco Comanda. Alle 16,30, in tre sale del maniero, sarà possibile visitare due mostre fotografiche ed una personale di pittura dell’artista Andrea La Casa. Invece, le due mostre fotografiche, “Il sacro in Lucania” e “Fichi e caprifichi”, saranno a cura, rispettivamente, di “Scatto Lucano” e dell’artista Rocco Scattino. Alle 18, la cerimonia celebrativa del marchio “Sagra di qualità”, assegnato, nello scorso mese di luglio, dall’Unpli (Unione nazionale delle Pro Loco d’Italia). Alle 19, l’esibizione del gruppo musicale “Bateria Sambarato”; alle 20, concerto musicale in onore di Francesco Stabile (Miglionico, 20 agosto 1801 – Potenza, 11 agosto 1860), musicista e compositore miglionichese. Alle 21,30, appuntamento col duo “Carmine e Peppe”, spettacolo di cabaret.

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