GIACOMO AMATI

 4 GIUGNO 2020

E-Mail

Home

Index stampa locale e nazionale

Stampa pagina

"Scampoli di luce", di N. Dimarsico, in un'antologia nazionale

MIGLIONICO. Cresce la valenza letteraria della poesia di Nunzia Dimarsico (55 anni), da alcuni anni, protagonista di primo piano nel panorama culturale miglionichese. Grazie alla sua prolifica produzione poetica, Dimarsico, l’Alda Merini miglionichese, sta vivendo una vera e propria “età dell’oro”, sotto il profilo culturale.
Nei giorni scorsi, una sua lirica, “Scampoli di luce”, è stata selezionata ed inserita in un’antologia di poesie, a carattere nazionale. Nello specifico, i sedici versi della composizione poetica, i quali vogliono essere un auspicio per la scoperta della dimensione più virtuosa della vita dell’uomo in questo periodo di emergenza sanitaria da coronavirus, sono stati inseriti nel volume “Habere Artem”, 233 pagine, ed. Aletti, Villanova di Guidonia (Roma), aprile 2020. Si tratta di una raccolta di ben duecento liriche scritte da altrettanti poeti, tutti italiani, con prefazione di Francesco Gazzè, autore di numerosi testi di canzoni e fratello del famoso cantautore e musicista romano, Max Gazzè.
Nella sua prefazione, l’autore scrive che “la poesia è l’arte dell’incontro. Se vogliamo, non è altro che la vita vera scompaginata in versi. E’ la realtà di tutti i giorni messa in mostra con parole di fantasia. Si può parlare di arte dello stare al mondo con in testa ben ficcata la semplice ed unica mission di ricercare ovunque e tutti i giorni la bellezza che sta intorno”.
Ed è proprio la voglia di scoprire e comprendere il significato profondo della vita a costituire il nucleo tematico della poesia, “Scampoli di luce”. In particolare, è nei versi iniziali: “Ora che il tempo muta, tra i colori di una nebbia, lasciamoci alle spalle quei confini che tessono i vuoti, torniamo a riscrivere sorrisi”, che la poetessa esprime il suo auspicio per ritornare a vedere la luce. Per Dimarsico, la luce equivale a vivere. La luce è vita. Una vita virtuosa, all’insegna dello spirito di fratellanza: “Lasciamoci dietro il nulla (le miserie e le debolezze umane, ciò che ci divide) – scrive l’autrice - e facciamo che le nostre mani si contaminino di scampoli di luce”. Un ricamo poetico che sembra il canto di un cardellino. Vuole essere un inno alla vita contraddistinta dai valori dell’amore, del rispetto reciproco e dalla ricerca del bene comune. Una visione poetica del mondo, certamente.
E’ la visione di poeti “ostinati a pensare che la loro sia stata – scrive Francesco Gazzè – sia e sarà sempre la più sublime delle arti”. Scaturisce dalla convinzione che “non ci sia niente su questo bislacco pianeta di più concreto e funzionale di una bellissima poesia”. “A cosa serve la poesia al tempo del coronavirus? A restare umani – scrive l’editore dell’antologia poetica, Giuseppe Aletti – per cogliere l’opportunità di mettersi in ascolto della parte più vera e profonda di noi stessi, osservando la realtà con nuove consapevolezze. C’è sempre più bisogno di poesia, per gli abbracci che adesso non possiamo dare”. Resta da precisare che il volume “Habere Artem” racchiude “l’intera storia della Aletti editore. Venti edizioni del premio letterario per testi inediti di poesia”.


Scampoli di luce

Ora che il tempo muta
tra i colori di una nebbia
lasciamoci alle spalle
quei confini che tessono i vuoti,
e ritorniamo in quei luoghi
dove i sogni viaggiano con le parole.
Torniamo a riscrivere sorrisi
che mostrano i suoi giubili fedeli
e lasciamo che le ombre
soffrono… avvolte dalla vita.
Ora che il tempo fuga
in quei pensieri inaccessibili
lasciamoci dietro il nulla
come un aquilone che volteggia
e facciamo che le nostre mani
si contaminino di scampoli di luce.


Nunzia Dimarsico
08 novembre 2019

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 31037