GIACOMO AMATI

4 MARZO 2021

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Un gregge di pecore assaltato in pieno giorno dai lupi

FERRANDINA. Lupi famelici in azione in una zona di campagna dell’agro di Ferrandina. Un assalto in piena regola, improvviso, ai danni di un gregge di ovini. Un vero e proprio “raid” sanguinoso che ha preso di mira una dozzina di pecore di tre allevamenti viciniori. L’attacco è avvenuto in pieno giorno e ha provocato quasi una strage di pecore: ne sono state azzannate una dozzina, mentre erano al pascolo. Nella fattispecie, la scena che si è presentata agli occhi degli allevatori è stata raccapricciante, suscitando rabbia e dispiacere: per terra, sul “campo di battaglia”, vi hanno trovato brandelli di ovini disseminati per qualche chilometro. Ma, ecco nel racconto di Lucrezia Digilio, la descrizione della dolorosa vicenda che ha visto in azione almeno tre lupi: “Nella mia azienda – precisa l’allevatrice – abbiamo circa 600 capi; 200, invece, sono gli ovini che compongono il gregge delle aziende a noi vicine; sei sono stati gli ovini azzannati. Il tutto è accaduto mentre quasi tutte le pecore erano già al pascolo, seguite dai nostri 16 cani maremmani da guardia”. E’ verosimile che i lupi predatori, prima di entrare in azione e di sferrare il fulmineo e sanguinoso assalto, abbiano atteso l’allontanamento del gregge dall’ovile. “Un fatto del genere – osserva l’allevatrice ferrandinese – non succedeva nelle nostre contrade da tanti anni. Né si ricorda un fatto analogo accaduto, per di più, di giorno”. L’episodio, ovviamente, potrebbe costituire potenzialmente un serio pericolo per l’incolumità degli altri greggi presenti nelle zone di campagna del territorio ferrandinese. Da qui la preoccupazione che, nel Materano, al problema dei saccheggi e delle “rappresaglie”, causate dai cinghiali, si aggiunga anche quello della presenza dei lupi pronti a fare scempio di pecore e capre inermi. Da parte sua, la “Cia-Agricoltori” (Categoria allevatori e agricoltori italiani) sottolinea come i danni provocati dagli attacchi dei lupi possano arrivare a mettere in ginocchio un’azienda. Ne discende la richiesta volta ad effettuare controlli più efficaci della fauna selvatica. Ma anche quella di poter ottenere un “risarcimento danni che dovrà essere congruo e immediato. Va rafforzata l’azione di autotutela degli agricoltori all’interno dei propri terreni: i produttori devono essere autorizzati ad agire in autodifesa, con metodi ecologici, interventi preventivi o anche mediante abbattimento. Ci dicono di predisporre delle recinzioni con rete elettrosaldata, ma un’azienda zootecnica di cento-duecento ettari, quanti soldi dovrebbe investire?” Gi. Am.

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 31037