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ANTONIO CENTONZE 
Il Quotidiano della Basilicata
 26 Settembre 2010
Nel libro di Maria Augusta Galletti
La Miglionico da ricordare
Maria Augusta Galletti OcchiogrossoMiglionico - “Cavallucci di creta. Danza di ricordi sul colle di Miglionico tra case bianche e castelli”. E' il titolo del nuovo libro della scrittrice Maria Augusta Galletti. Piemontese di nascita, ma legata da oltre quarant'anni alla terra lucana, dove trascorre diversi mesi all'anno alternandoli con quelli nella sua città di residenza, Borgosesia, in provincia di Vercelli. Nella corte del Castello del Malconsiglio, stasera alle ore 20, nell'ambito della Sagra organizzata dalla Pro loco e dedicata al tipico frutto della campagna miglionichese, il fico, verrà presentato ufficialmente il suo secondo libro. La scrittrice, nata a Ordrovago di Cravagliana (Vc) nel 1943, ha vissuto la sua infanzia e adolescenza a Varallo. E proprio le zone della sua adolescenza, quelle della Valsesia, sono state le ispiratrici del suo primo libro pubblicato nel 2006 con il patrocinio dei comuni di Varallo, Cravagliana e della provincia di Vercelli. “Orecchini di ciliegie” è un libro nato dai ricordi d'infanzia, quelli del primo Dopoguerra, anni in cui il mondo si preparavaCAVALLUCCI DI CRETA Danza di ricordi sul colle di Miglionico tra case bianche e castelli di M.Auusta Galletti Occhiogrosso a cambiare radicalmente. L'autrice in questo libro ha ricostruito le memorie di un paesino e di una valle, facendo riscoprire e rinverdire soprattutto nei valsesiani, il ricordo di quando ripartivano dalla valle per riprendere, anche loro, le strade dell'emigrazione al fiorir dei primi ciliegi. Un successo letterario inaspettato con un libro dalla prosa impeccabile, per raccontare uno spaccato di storia valsesiana. Tre le edizioni, stampate in un anno e andate letteralmente a ruba che hanno tenuto banco nelle librerie della zona per diverso tempo. Numerosi anche i premi e riconoscimenti raccolti dalla scrittrice negli anni a seguire. Dopo 4 anni, Maria Augusta Galletti in Occhiogrosso, ritorna in edicola. E lo fa con un libro che «darà voce a un popolo fiero, quello lucano di Miglionico, esuberante e riservato, talentuoso e geniale, che ha saputo resistere alla dura vita contadina e si è adattato ai tempi con intelligenza, per arginare l'emigrazione », le sue parole di presentazione. «Nel libro, un mosaico composto da tanti tasselli nel contesto panoramico di luoghi, usi e costumi di questa terra che ho conosciuto, apprezzato e imparato ad amare». La signora Occhiogrosso, come è conosciuta a Miglionico, ha ricostruito attraverso i racconti dei familiari e delle persone anziane con cui ama conversare e che considera “enciclopedie viventi”, il ricordo di quei tempi che non torneranno più. Una storia “minore” con svolazzi tra quella “maiuscola” e più antica. Un tono leggero, danzante su ritmi allegri, solari, a volte imbarazzanti e divertenti ma spesso commoventi. Scritti di vita miglionichese, con passione. Per non dimenticare e non disperdere quel ricco patrimonio di memorie orali di cui ricca è la Lucania e Miglionico. Oltre 150 le pagine in cui è sviscerata una Miglionico, dal passato degli anni '60 fino ai giorni nostri, con aneddoti di vita, cronaca, usanze e modi di pensare, analizzati dagli occhi curiosi di Maria Augusta da quando sulla scena della sua vita le apparve il paesello in cima ad una collina. Una collina che ama e a cui ha voluto dedicare questa sua seconda fatica per un successo da bissare. Antonio Centonze

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