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ANTONIO CENTONZE


30 Settembre 2012

MIGLIONICO. Degustazioni in tutte le “salse” del frutto tipico del paese
C’è la sagra dei fichi secchi
MIGLIONICO - Nella corte del Castello, i fichi secchi, almeno per un giorno, regneranno sovrani. La sagra settembrina organizzata dalla Proloco per l'ultima domenica di settembre, è giunta alla sua terza edizione. A conferma dell'appellativo guadagnato nel tempo dagli abitanti di Miglionico, “pappaculumbriedd”, alla lettera “mangiatori di fichi”, il “fico” o la “fica” come si dice comunemente in dialetto miglionichese, prenderà la scena per tutta la giornata. Miglionico, terra di fichi! In un neanche troppo lontano passato, passato dalla cultura contadina, in ogni fondo che si rispettasse, maestosa doveva ergersi e si ergeva sovrana la pianta di fico. Fico “iettato” o fico “cantato” non c'era casetta senza la sua ornamentale e a volte monumentale pianta di “fica”! Parliamo delle casette di campagna, quello con le tegole gobbate e con le strutture in canne e travi di legno a sorreggerle. E nelle campagne, il mese di settembre era quello in cui ci si trasferiva dal paese per sfruttare le “casette” con le travi in legno e per patrocinare ed ossequiare la cultura dei fichi. Una produzione di fichi di diverse qualità e grandezza che servivano per essere gustati, oltre che freschi nel periodo di raccolta, anche per essere messi ad essiccare su basamenti fatti di canne secche, “cannizz”, per avere poi i cosiddetti fichi secchi eventualmente da impalmare successivamente con una mandorla e infornare per essere gustati come prelibate leccornie per tutto il resto dell'anno. E la sagra chela ProLoco sta portando in auge ha l'obiettivo di riscoprire il sapore di quella tradizione. Una tradizione che portava le nostre nonne a creare, con queste leccornie speciali essiccate al sole di Miglionico, dei veri e propri capolavori artistici. Le pupe di fichi secchi sono state per anni i giochi da mangiare per i bambini miglionichesi. Infilzati su spiedini ricavati da canne secche, intrecciati e assemblati da mani sapienti, le pupe di fichi secchi hanno fatto compagnia ad intere generazioni. E oggi il frutto per eccellenza della campagna miglionichese, allieterà il borgo sin dalla prima mattinata. L'apertura degli stands nella corte del Castello del Malconsiglio si protrarrà fino a tarda sera quando a chiudere la sagra ci sarà l'esibizione del gruppo folk “La Pacchianella”. Negli stand si esporranno e si potranno degustare le tante preparazioni a cui il frutto a forma di grossa goccia è in grado di donare il suo prelibato sapore. Dalla marmellata di fichi al cosiddetto “cuotto di fichi”, dai fichi dorati impalmati dalla mandorla ai biscotti al gusto dei fichi secchi e finanche al gelato ai fichi secchi preparato dalla locale Pasticceria Tritto che da qualche anno sta spopolando nell'estate miglionichese. “Siamo entusiasti - precisa il presidente della Proloco, Vito Sante Amati, di contribuire a risvegliare in noi stessi e nei nostri paesani quella cultura del nostro passato e delle nostre tradizioni, quelle più semplici e genuine. Una sagra che tende a valorizzare una delle risorse del nostro territorio che stava cadendo nel dimenticatoio”. Una capatina a Miglionico per assaporare una fica, anche secca, e magari un pezzo d'arrosto alla brace da Peppino l'altamurano è d'obbligo. E nella stessa giornata in cui foglie di fico addobberanno la corte, alberelli di fico che giungeranno da un vivaio locale, saranno disponibili per quanti avessero voglia di coltivare la tradizione ed aumentarne magari in futuro la produzione. Antonio Centonze

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