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ANTONIO CENTONZE


31 Maggio 2013

Eccellenza. Lo sfogo del dirigente anche verso la FGIC lucana
Miglionico, Piccinni lascia
"Tanta amarezza, non solo per la retrocessione"
di Antonio Centonze

MIGLIONICO. La notizia è di quelle che non t’aspetti. Uno dei dirigenti storici del Miglionico Calcio, Michelangelo Piccinni, abbandona il calcio lucano, quello definito da molti sano. Dopo decenni di vita calcistica intensa, fatta di domeniche lontano dalla famiglia, trascorse su campi fangosi, pietrosi, ghiaiosi e qualcun in erba naturale o sintetica, a sopportare freddo, neve e vento pungente giunge il momento che crea turbamento. “E’ un addio, se vogliamo anche doloroso, a questo mondo calcistico lucano in cui non mi ci vedo e non mi ritrovo più – esordisce Piccinni. E’ giunto il momento della vita in cui è giusto riflettere e valutare con razionalità se ne valga davvero la pena fare innumerevoli sacrifici per il calcio. Forse è meglio dedicarsi alla famiglia, l’unica che ha apprezzato, apprezza e apprezzerà i miei sacrifici!” Dalle parole del dirigente, si carpisce una sottile vena di rabbia mista ad amarezza.  Come mai questo abbandono? Non mi dica che è stata la retrocessione del Miglionico a farla disaffezionare così tanto da rassegnare le dimissioni? “La retrocessione dall’Eccellenza non ha influito per niente. La nostra è una squadra povera di risorse economiche ma con carattere, umiltà e dignità da vendere. Partecipare all’Eccellenza o alla Promozione, in rappresentanza di un paesino di 2650 abitanti, per noi cambiava poco. L’importante era vivere e lottare nello sport con rispetto reciproco di avversari e addetti. Questo è stato il motto che abbiamo sempre portato su tutti i campi. E’ una decisione sofferta, solo perché dovrò rinunciare all’ambiente straordinario del gruppo, fatto da gente sensibile e speciale, a partire dai ragazzi, dal mister e da tutto lo staff dirigenziale oltre che dal nostro webmaster del sito curato in ogni particolare. Li ringrazio tutti”. Saranno stati gli ultimi accadimenti extra sportivi, multe varie da parte della Giustizia Sportiva, a guidarla in questa scelta? “Diciamo che hanno influito, facendomi rendere conto che i sacrifici domenicali sopportati personalmente e la sportività della nostra società sono doti, o difetti per qualcuno, forse fuori moda.  Le sanzioni affibbiateci senza alcuna attenuante con motivazioni addotte senza alcuna possibilità di replica e di correzioni, mi hanno portato alla convinzione che non ne vale davvero più la pena! L’ultima elezione, a luglio, del presidente e consiglio direttivo Figc con liti fra addetti condite da interventi delle forze dell’ordine e addirittura, ultimamente, una denuncia alla procura federale da parte di un componente del comitato regionale che dovrebbe difendere e sostenere le società, sono state le gocce che hanno fatto traboccare il vaso. Non voglio addentrarmi in ulteriori commenti, in quanto oramai ho deciso che questo genere di “calcio” siffatto non mi sta più bene. Senza polemiche chiudo la porta. Per me il calcio lucano termina qui!  Ringrazio tutti, amici, avversari e addetti corretti, che ho avuto il piacere di conoscere in tanti anni. Auguro loro di poter ricevere migliori soddisfazioni rispetto a quelle con cui si chiude la mia parentesi nel mondo calcistico lucano. Porterò nel cuore e ovviamente continuerò a “tenere” per la squadra del mio paese che mi ha appassionato in questi anni.” Antonio Centonze

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