BERNALDA
Presentazione a Bernalda del libro "Il meglio del Sud"
 

BERNALDA. Ieri 2 agosto 2016 a Bernalda si è tenuta la presentazione del libro 'Il meglio Sud' nella bellissima Sala Incontro. L'evento fa parte di un progetto più ampio intitolato 'Festival della cultura',organizzato dall'associazione Omniamentis ,in collaborazione con la professoressa Margherita Lopergolo .
Il festival ,alla sua seconda edizione, prevede una serie di incontri con autori quali Pino Aprile, Lino Patruno, Raffaele Vescera,Carlo Gaudiano e tanti altri ancora.L'obiettovo dell'associazione è quello di riscoprire le meraviglie del nostro territorio attraverso la storia,la letteratura,la pittura,la musica,i paesaggi ,i monumenti e la poesia.
La permanenza di Lino Patruno a BERNALDA è stata resa ancor più interessante dalla visita a Palazzo Margherita,meglio conosciuto come Palazzo Coppola.L'autore cita la residenza nel suo libro 'Il meglio Sud'come una delle eccellenze della nostra terra.
Palazzo Margherita è una dimora storica della prima metà dell’Ottocento che occupa un lungo tratto del lato occidentale di Corso Umberto a Bernalda. Gestito dallaSovrintendenza ai Beni Culturali, ora vede come nuovo proprietario il regista italo-americano Francis Ford Coppola, cittadino illustre di questo centro della Basilicata, ma rimane comunque vincolato al Ministero dei Beni Culturali, in quanto ospita al suo interno uno dei Giardini e Parchi storici più belli d’Italia ed, al tempo stesso, uno dei pochi e meglio conservati giardini urbani della Basilicata, come certificato dallo stesso Ministero fin dal 1960. L’impianto del giardino di Palazzo Margherita si collega direttamente con la forte personalità del suo ideatore e realizzatore, Giuseppe Margherita, vivente fino al gennaio 1992.

Quarto di cinque figli maschi, eredita dal padre (un affermato industriale e commerciante di cereali e olio, attivo in tutta Europa e originario di Taranto) la casa di famiglia a Bernalda. A differenza dei fratelli, tutti attivi nel settore del commercio e dell’industria, il giovane Margherita coltiva interessi per la musica e per il giardinaggio.

A partire dal 1925 ha inizio la trasformazione del grande orto retrostante il palazzo edificato tra il 1885 e il 1892. L’orto, la cui realizzazione può datarsi a cavallo degli ultimi due secoli, utilizzava uno spazio relativamente ampio dell’area circostante le spalle dell’edificio e si affacciava a terrazza sulla valle del Basento. La trasformazione viene fatta partire sin dall’androne d’ingresso che precede l’entrata del giardino che, insieme ad un cortile con una quinta trasparente che lascia intravedere l’ambiente verde successivo, stabiliscono il percorso principale, chiuso da una grande fontana. Qui si concentrano gli elementi architettonici (colonne e vasi), mentre il giardino vero e proprio, pur nell’attuale abbandono, prima di venire affidato alle cure di due super esperti fatti arrivare dagli Stati Uniti da Francis Ford Coppola, rivela i pochi elementi costruiti: vialetti, sedili, il recinto, il pozzo. I materiali prevalenti sono il cotto locale e la pietra calcarea della vicina Puglia. Un pergolato con pilastrini in tufo interseca perpendicolarmente la direttrice principale e ordina lo spazio verso la valle secondo un modulo geometrico ben definito, interrotto dal degradare del pendio lasciato a orto. Lo spazio del giardino è segnato dalla presenza di grandi alberature che coprono l’intera superficie, tanto da creare una penombra continua dove si adattano anche presenze esotiche. Un rigoglioso e affascinante miscuglio di essenze locali (lecci, pini marittimi) e di alberature esotiche (palme e cycas). Il proprietario era sempre ben informato sulle novità del settore: manteneva i contatti con i vivaisti di Pistoia e della Lombardia, soprattutto per quanto riguardava nuove “cultivar” di rose e piante esotiche. Quattro gigantesche palme ordinano il settore più appartato del giardino; da qui il suggerimento di introdurre le medesime piante anche nel centro urbano di Bernalda, della quale tra il 1939 e il 1943 Giuseppe Margherita fu prima Commissario, poi Podestà. Lungo lo stradone che si diparte dal centro medievale, fece mettere a dimora oltre cinquanta palme della varietà Phoenix canariensis, che ancora oggi caratterizzano la percezione dell’asse urbano di Bernalda.

Oggi l’antica dimora sta per rinascere a nuova vita come Resort 5 stelle, grazie ad un attento progetto di restauro bioecologico affidato dal regista al noto interior designer francese Jacques Grange. Non si hanno purtroppo immagini del restauro del Palazzo, di cui si conosce solo l’aspetto prima dell’intervento, ma sembra che il decoratore parigino si sia sbizzarrito nell’abbellire gli spazi di questo gioiello della cittadina jonica, utilizzando marmi di Carrara ovunque, dettagli architettonici sfarzosi, tappezzerie coloratissime, stucchi pregiati e dipinti restaurati.

Il complesso possiede otto stanze ed ognuna è stata dedicata ad un personaggio della famiglia Coppola. Il piano inferiore del Palazzo ospita un wine-bar dedicato alla pregiata e premiata produzione vinicola Coppola nella Napa Valley. Una piscina è stata ricavata in una zona esterna adiacente senza deturpare il vecchio giardino, sottoposto a vincolo monumentale, come tutto il Palazzo.
Esiste anche una leggenda raccolta tra gli anziani che trascorrono i pomeriggi in Piazza Plebiscito, la villa E’una leggenda un po’ triste ma colma di amori e passioni. Il finestrone centrale del balcone che sta sul portone d'ingresso, sembra che in realtà sia una esatta riproduzione in muratura. Quindi chiuso( vedi le differenze con i finestroni ai lati).
Il motivo di questa muratura e successiva contraffazione di un finestrone nasce da un fatto di amore-suicidio che colpì la famiglia che qui abitava. La figlia del proprietario, ricco signore del luogo, si innamorò perdutamente del giovane stalliere di famiglia. Il loro amore era forte e intenso ma clandestino. Entrambi sapevano che la differenza sociale avrebbe impedito qualsiasi forma di unione. Lui povero stalliere non sarebbe mai stato accettato dal padre e dalla famiglia di lei. Il loro amore continuò così ad essere inconfessato al mondo e segreto a tutti. Ma i segreti, da queste parti, non sono mai tali e il padre venne a sapere della storia tra i due giovani. Incontrò il giovane e lo cacciò di casa e appena questo si allontanò dal paese gli sparò con un fucile. Il ragazzo, ferito gravemente, parve morto agli occhi del signorotto soddisfatto del suo operato tornò a casa raccontando i fatti.
La ragazza convinta della sua morte del suo amato si rinchiuse in se stessa annientata dal dolore. Una notte in preda alla disperazione e si lanciò dal balcone. Aveva deciso di morire e di raggiungere spiritualmente il suo amato.
In realtà il ragazzo non era morto, Ferito gravemente, venne trovato sanguinante da un pastore, tra i campi intorno il paese.IL pastore lo portò con sè e lo curò fino alla completa guarigione. Superata il rischio di morte il ragazzo si riprese più forte che mai, ma la notizia del suicidio delle sua amata lo sconvolse a tal punto che decise di abbandonare Bernalda e partire più lontano possibile.
Nel palazzo invece da quel momento accaddero cose strane e inquietanti. Ogni notte al finestrone centrale si sentivano dei colpi, come bussare. Era l'anima della ragazza che ogni notte cercava di entrare in casa. Era in cerca dell'anima del suo amato. Per evitare che lo spirito della ragazza entrasse nel palazzo, decisero di eliminare il finestrone vero e di ricostruirne uno finto in muratura. Tale espediente servì a evitare che lo spirito della fanciulla entrasse nel palazzo, dato che la porta era solo disegnata e quindi non vi era ingresso.Una visita, quella con il giornalista Lino Patruno, che ci ha lasciato senza fiato ma ha rafforzato dentro di noi la convinzione che il Sud è fatto di tanti segni 'più' invece che di tanti segni 'meno'.
Margherita Lopergolo

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