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Polittico di Cima da Conegliano

FRATE AGOSTINO DA MIGLIONICO

Hotel San Francesco al MonteL'Hotel San Francesco al Monte è un ex Convento che si trova in Corso Vittorio Emanuele n. 328, a Napoli, situato ai piedi della collina di San Martino.
 Il monastero, Santa Lucia al Monte, fu fondato nel 16° secolo da Frate Agostino da Miglionico (confratello di Padre Eufemio), un povero frate dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, chiamato anche 'Barbanti' per le loro barbe fluenti. Frate Agostino si costruì nelle viscere della montagna una piccola cella che nel tempo divenne un più comodo convento.
 A pochi anni dall’avviarsi della Comunità dei Conventuali Riformati a Napoli, il convento di S. Lucia al Monte, era ancora in costruzione e riceveva donazioni di terreni per allargarlo.
 La comunità inizialmente composta da frate Agostino da Miglionico e dal fratello laico fra’ Girolamo da S. Agata, si era ingrandito con la
Padre Eufemio da Miglionico venuta di parecchi altri Frati Minori Conventuali, desiderosi di una Riforma dell’Ordine Conventuale, intesa come ritorno alle origini e lotta contro la banalizzazione della vita quotidiana, priva di interiorità profonda. Fra questi vi fu anche il fratello laico Apostolo di Calabria detto "Gesù Bambino".
 Un’antica didascalia dice di fra’ Apostolo di Calabria: “Laico professo di mirabile santità, fu devotissimo della
Madonna e del Bambin Gesù. Fu eroico in tutte le virtù. Fu chiamato dai napoletani " il santo " per il dono che con un segno di croce operava miracoli”.
 Il 21 aprile 1615, il Servo di Dio morì nell’infermeria di S. Lucia al Monte, venerato sia in vita che da morto come santo; le sue reliquie sono tumulate nel ‘Sacrario dei Servi di Dio’ costruito nel 1940 a fianco della chiesa del convento, dove sono deposti i corpi di altri 14 confratelli venerabili che hanno dato onore e santità a questo storico ed eletto complesso, che purtroppo oggi per la quasi totale crisi vocazionale non è più funzionante tranne la chiesa, retta dai Frati Minori di S. Chiara di Napoli. (Antonio Borrelli www.santiebeati.it/dettaglio/90847)
 
 L'attuale Hotel ha una vista mozzafiato su Napoli e il Vesuvio. Il refettorio, le antiche celle dei frati, gli stucchi e gli affreschi, a testimonianza del patrimonio artistico del complesso, sono stati sapientemente preservati dall'opera di restauro e permettono di immergersi in un atmosfera dal fascino passato (
http://www.viaggi24.ilsole24ore.com/articoli/napoli-convento-a-5-stelle.A1007227.php.
 
 
Padre Eufemio da MiglionicoBrevi cenni storici.
 Correva l’anno 1453: il mese di Aprile di quell’anno Alfonso I° d’Aragona difendeva strenuamente le imbarcazioni da guerra ormeggiate al porto, da una presunta avanzata della flotta marina genovese, riparando il grosso delle forze a terra, sulle alture delle colline di Sant’Erasmo e sul ballatoio naturale del muro grande carrozzabile, oggi via Vittorio Emanuele.
 E alla chiesa di Santa Lucia al Monte a quel tempo niente di più che una semplice cappella incavata al muro nel tufo, un numero non ben preciso di intagliatori di piperno per la colossale costruzione del forte al golfo per altro mai avvenuta. Il fraticello, frate Agostino di Miglionico, col solo scalpello prima si procurò spazio sufficiente a starci dentro poi con lo stesso attrezzo e con l’aiuto delle elemosine di fra’ Geronimo Viscardo da Sant’Agata costruì per intero la chiesa stessa.
 Santa Lucia al Monte nella cartografia.
 La chiesa di Santa Lucia al Monte stenta la sua rinascita anche nell’antica cartografia: infatti come indicazione cartografica resta quasi sempre ignorata e quando magari appare l’indicazione non le viene attribuito alcun commento da parte dei cartografi che tennero comunque in conto quanto fosse importante la chiesa e l’annesso convento nella dinamiche stesse della Città.
 La prima apparizione eloquente è della topografia di Alessandro Baratta del 1630, seguita poi dalla stampa topografica incisa su rame di Bastiaen Stopendael del 1653 ed ancora altro cartiglio solo successivamente riprodotta anch’essa in rame di De Wit del 1680.
 Andata perduta per sempre e collocata in più segmenti verso altre sedi la Biblioteca di Santa Lucia al Monte, mai danneggiata né da vandalismo ricorrente, né dalla soppressione degli Ordini, nè mai vi fu atto di trafugare testi o materiale fotografico alcuno.
 La buona sorte della sua biblioteca venne dal divieto costituzionale degli Alcantarini di possedere libri di proprietà e che anzi durante lo sfascio a Napoli delle case professe, il diritto di prelazione sui fondi privati, parte dei quali trovarono effettivamente alloggio proprio in questa biblioteca, trassero in salvo molto del materiale documentario.
 Santa Lucia al Monte oggi.
 Col tempo il Comune di Napoli e la Provincia di questa si spartirono gli spazi definitivamente sottratti all’Ordine causa la mancata quietanza di crediti che lo stesso Comune vantIava contro i frati e il loro convento e mai assolti nonostante i continui e reiterati inviti all’oblazione recapitati ai francescani.
 E là dove v’era il vecchio lanificio s’insediarono i Vigli Urbani e l’Infermeria e lo spazio residuo passò di mano alla Provincia; la chiesa invece dovette supplire alle vicinissime parrocchie di Santa Maria Apparente e Santa Maria dei Sette Dolori (http://www.storiacity.com/art/chiesa-di-santa-lucia-al-monte-di-napoli).


Altre notizie su Frate Agostino da Miglionico sono presenti nel volume pubblicato da AMALIA PAPA SICCA "...UNA CAPPELLA CAVATA DENTRO IL MONTE... Storia minima del complesso monastico Sopra al Monte". Editoriale Scientifica - Napoli, 2008 (Leggi).
Recensioni sul testo:
Repubblica:
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/03/13/santa-lucia-al-monte-testimone-di-450.html
Università degli Studî Suor Orsola Benincasa di Napoli:
http://www.unisob.na.it/eventi/eventi.htm?vr=1&id=4576

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