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p.d.

La moglie di un operaio ha telefonato ai Carabinieri perché ormai in casa non avevano più neppure i soldi occorrenti per la spesa
Rovinate dal gioco intere famiglie
A Miglionico scoperta una sala scommesse clandestina dopo una disperata richiesta d’aiuto

La Gazzetta del Mezzogiorno
13 Maggio 2008

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Un momento della conferenza stampa che si è svolta ieri mattina nella caserma del Comando provinciale dell’Arma dei carabinieri [foto Genovese - La Gazzetta del Mezzogiorno] - CLICCA SULL'IMMAGINE PER INGRANDIRLAMiglionico. La mania del gioco può provocare gravi danni. Al punto da prosciugare le risorse economiche di interi nuclei familiari, non di rado ridotti quasi all’indigenza, a non poter fare neppure la spesa. Del resto, di solo gioco non si può campare. E oltre ai soldi si può perdere pure la salute, perchè la sindrome compulsiva che prende le vittime del gioco è ormai materia ampiamente studiata a livello medico. Una disperata telefonata ha messo fine alle attività di una sala scommesse clandestina. Ha detto basta la moglie del «giocatore», un operaio con figli a carico, un solo reddito e preda del demone delle vincite facili. Il luogo è un circolo privato di Miglionico. Dopo la segnalazione via cavo, i militari dell’Arma hanno sequestrato otto computer utilizzati per i collegamenti e le scommesse. Oggi il tavolo verde, quello tradizionale, è molto cambiato. Al suo posto scorrono le immagini su un computer, è tutto virtuale, ma le perdite sono vere. Il circolo privato che, come hanno appurato gli investigatori, aveva aperto da circa un anno, si era dato finalità sportive ed era frequentato anche da scommettitori provenienti da altri paesi, alcuni non autorizzati, inoltre, era sprovvisto tanto delle necessarie autorizzazioni della Questura quanto del consenso della società che gestisce le scommesse. Il titolare del circolo è stato denunciato a piede libero. La normativa su questo tipo di attività, condizionata soprattutto dai tumultuosi cambiamenti imposti dal progresso tecnologico, appare fragile, incompleta, confusa e per molti versi non in grado d’inquadrare con sufficiente chiarezza i molteplici volti di un problema la cui diffusione, piccola o grande che sia, non risparmia più nessuna comunità. Anche le forze dell’ordi ne in questi casi incontrano qualche ostacolo con cui è difficile misurarsi. Il loro compito non è cambiato, è sempre quello di stabilire se sono rispettate o meno le leggi, non possono disquisire di morale e non sono assistenti sociali. Ad ogni modo, nella conferenza stampa che si è tenuta ieri al Comando provinciale, presenti il tenente colonnello Domenico Punzi, il capitanoDonato D’Amato e il maresciallo della stazione di Miglionico Lorenzo Mele, è stato annunciato che sarà effettuata la verifica delle tracce telematiche e delle tessere non nominative utilizzate per le scommesse su internet, così da poter definire l’importo delle giocate sviluppate illegalmente nel circolo da circa due
mesi. La tecnologia si può controllare solamente con un dominio tecnologico ancora più avanzato di chi eventualmente usa non correttamente quanto è disponibile liberamente sul mercato a livello di strumenti telematici. È stato sempre così, anche con altre tecnologie e, in fondo, non sono chissà quanto diversi i termini
dell’operazione dei carabinieri, denominata “Re Mida”, conclusa con la denuncia anche di un socio del circolo. Non è mancato l’invito da parte dei militari dell’Arma rivolto al sindaco di Miglionico a chiudere l'attività come la segnalazione al prefetto dell’avvio di un “internet point” non autorizzato. Soprattutto è stato dimostrato dai carabinieri che il gioco, qualunque esso sia, se è fuori legge, può essere interrotto; a volte, è sufficienteuna sola telefonata. [p.d.]

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