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GIACOMO AMATI

Giacomo Amati

L'istituto comprensivo di Miglionico con l’acqua alla gola

La Gazzetta del Mezzogiorno
17 Novembre 2007

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Miglionico. Sos dal locale istituto scolastico comprensivo che è oberato da cinquantamila euro di debiti per non aver pagato, negli anni passati, i tributi della Tarsu, cioè la tassa sulla raccolta dei rifiuti solidi urbani. L’istituzione scolastica, che è diretta dal dirigente scolastico Domenico Lascaro, comprende sia le locali scuole di base (infanzia, primaria e secondaria di primo grado) sia quelle presenti nel Comune di Grottole, per una popolazione complessiva di circa cinquecento alunni. Adesso, la scuola è con l’acqua alla gola: non dispone delle risorse economiche per saldare il debito pregresso contratto nei confronti delle Amministrazioni  comunali di Miglionico e Grottole. Si tratta di un conto salato che pone la scuola davanti a un baratro: si configura il rischio che scatti il pignoramento dei suoi beni; ma non è da escludere neppure che venga attivata la misura più estrema: il sequestro dei conti correnti che, se attuata, comporterebbe il blocco di tutti i pagamenti che fanno capo all’istituto. Un’eventualità drastica che, in pratica, finirebbe per compromettere seriamente l’erogazione del servizio scolastico. Insomma, c’è il pericolo che la scuola chiuda i battenti: se venissero aggrediti i conti correnti, dove transitano i fondi accreditati dal ministero della pubblica istruzione per le spese di supplenze, l’acquisto dei materiali di cancelleria e il pagamento delle forniture, si causerebbe la paralisi della gestione amministrativa della scuola. Come e perché si è giunti a tale situazione? “Il debito, spiega la direttrice dei servizi amministrativi, Anna Maria Pontrandolfi, è stato causato dal fatto che lo Stato ha erogato alla scuola dei finanziamenti forfettari, inadeguati e discontinui; solo grazie alle delibere di sospensiva delle cartelle di pagamento di riscossione dei tributi, da parte dei Comuni di Miglionico e Grottole, abbiamo sino ad ora scongiurato il procedimento di esecuzione forzata per il recupero dei crediti, ma la situazione è destinata a precipitare con l’inizio del nuovo anno. Da qui un’amara riflessione: più che di autonomia scolastica, bisognerebbe parlare di abbandono della scuola”. Cosa si può fare per evitare che la situazione precipiti in maniera irreversibile? “C’è bisogno di un tempestivo intervento da parte del ministero della pubblica istruzione, osserva il dirigente Lascaro. Il debito pregresso va saldato con l’utilizzo di fondi speciali. Tanto più che dal prossimo anno questa tassa dovrebbe essere pagata direttamente dal dicastero della pubblica istruzione”.

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375