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FAMIGLIA CORLETO
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Palazzo Corleto e gli ultimi signori di Miglionico
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Avv. Francesco Corleto (sindaco, consigliere provinciale e notaio). Clicca sull'immagine per ingrandirla (la foto fa parte dall'archivio personale di Gabriele Scarcia) )Miglionico. Dei tre castelli che dominavano dalla collina di Miglionico il territorio circostante, il più famoso per gli episodi storici e per l’ampiezza resta senza dubbio, attualmente, quello conosciuto con l’appellativo di “Malconsiglio”. Ma degli altri due, dei quali uno riconvertito nelle strutture murarie in convento francescano nel quattrocento, si parla meno spesso. Soprattutto, infatti, dell’ultimo, individuabile con il nome di Palazzo Corleto. Siamo in prossimità di una delle tre porte di accesso alla cittadina. Con precisione Porta Grottole, che si mostra preceduta nella antiche vedute da un ponte a quattro arcate e questo fino all’ottocento. In questo secolo difatti si sfrutta tale passaggio, un tempo provvisto di ponte levatoio, per stendere una lingua di strada brecciata per l’accesso più agevole all’abitato. L’intero paese è circondato all’epoca da un triplice ordine murario. La cinta è intervallata da torri di avvistamento e alle tre punte dell’abitato, determinate queste dalla conformazione morfologica della collina, sorgono tre fortezze. Le trasformazioni, conclusi i periodi di belligeranza, l’ultimo nel periodo post-unitario con il brigantaggio, autorizzarono la riconversione degli ambienti e delle strutture murarie da castellane a residenziali. Questa la sorte riservata a tali testimonianze del passato. Inutile dire che la morfologia architettonica dell’insieme ne risente fortemente. Le torri sono imbalsamate nelle nuove murature, gli spaziosi saloni interni finiscono per essere suddivisi in più ambienti, le volte vengono ribassate, nuove scalinate si dipartono sugli esterni compromettendo le facciate, le finestre si abbassano e s’ingrandiscono e le prigioni diventano cantine. Questo è quel che accade a Palazzo Corleto, che da fortino di avvistamento e difesa è divenuto prima dimora di uomini fidati del signore del piccolo centro collinare e poi di una famiglia di proprietari terrieri come i Corleto. Siamo ancora nell’ottocento all’epoca dei passaggi. Gli ultimi signori di Miglionico che rispondono al nome dei Revertera lasciano il castello del Malconsiglio. Le grandi famiglie comitali cominciano a perdere i privilegi tenuti per secoli. Gli stravolgimenti sociali, l’esigenza di leggi liberali, di costituzione fanno il resto. E palazzo Corleto è simbolo di questo avvicendamento, di questo passaggio di poteri o meglio, è simbolo di un mutamento degli stessi. Le famiglie in causa sono appunto quella dei Corleta, si badi bene con la “a” finale nei documenti anagrafici fino ai primi decenni del XIX° e i De Novellis. Sono proprio questi ultimi che abitano il complesso almeno dal seicento. Risultano essere i membri di tale famiglia cari ai Sanseverino e ai Revertera, che li riempiono di privilegi, comprese le residenze in tali punti strategici dell’abitato. Un protocollo notarile del 1623 parla di una “Nomina a presentazione di Cappellano Beneficato nella Chiesa di S. Angelo dentro le mura di Miglionico, e di S. Giovanni ante portam latinam extra moenia fatta da D. Antonio Novelli di Miglionico, e Barone di Grassano in persona del figlio Clerico D. Gennaro Novelli, che erano di jus patronato di esso D. Antonio”. E la chiesa di S. Angelo fa parte del complesso. Un tunnel, con imbocco da un locale attiguo a uno dei due portali del plesso, sbuca sotto l’abitato, fuori dal perimetro dalle mura di cinta. Un passaggio segreto? Di quello splendore che doveva essere, di quella storia e di quell’ampiezza si perdono le tracce appena vi s’insedia Don Andrea Corleta nella prima metà dell’ottocento. La volta della “galleria” con medaglioni paesaggistici e treni a vapore, databile alla metà del secolo XIX°, considerato che la prima linea ferroviaria in Italia fu la Napoli-Portici inaugurata il 3 ottobre 1839, è testimonianza di quel gusto mutato. L’agiatezza di tale famiglia deriva dai possedimenti terrieri. Illustri sono le figure dei sindaci, dei consiglieri provinciali, dei prelati che contribuiscono ad arricchire con la loro cultura le numerose stanze e l’intero complesso architettonico e naturalmente a mutarlo. La superficie del palazzo, che si piega sull’angolo del crinale, si estende su circa 5000 mq e consente di realizzare numerosissimi ambienti al suo interno, dispiegati su più livelli. La mortalità infantile, nella famiglia, annovera fra le cause frequenti le correnti d’aria, inevitabili per la numericità degli ingressi e per le finestre e balconi. La costruzione, a ridosso dell’ampio giardino con vista panoramica, di un palazzo a cinque piani, nella seconda metà del novecento e l’istallazione di una pompa di benzina ai piedi del colosso sono solo il preavviso di un degrado strutturale ed estetico che inevitabilmente si abbatterà sul plesso man mano abbandonato, determinando il crollo delle strutture murarie in buona parte. Qualche torre circolare e qualche foto d’epoca ricordano la maestosità del fortino, ma oggi che ci resta solo uno scheletro da ridisegnare, ricostruire, proteggere, recuperare, il problema diviene impellente. La famiglia proprietaria è pronta a qualsiasi sacrificio purché ci sia un indirizzo! Un dibattito pubblico? Un reperimento di finanziamenti? Qualsiasi cosa pur di salvare dal tempo e dall’incuria un altro castello della cui presenza una comunità come Miglionico non può che vantarsi! Gabriele Scarcia - Da Il Quotidiano della Basilicata Controsenso Basilicata  del 1° Maggio 2010


Miglionico - Il suo valore è dovuto al patrimonio di affreschi che resistono all'azione del tempo
Sos per Palazzo Corleto
Appello di Gaetano Pellegrini, uno dei sei proprietari della struttura in degrado


Miglionico - «Salviamo Palazzo Corleto». E' il grido che lancia Gaetano Pellegrini, uno dei 6 proprietari di un “palazzo storico” in degrado. Utilizzando come cassa di risonanza www.miglionicoweb. it, l'erede dei Corleto, comproprietario dell'area di 5000 mq nel cuore di Miglionico, lamenta il disinteresse da parte delle amministrazioni e della Soprintendenza ai Beni Culturali Artistici e Archeologici. Su Palazzo Corleto, costruito su un preesistente fortilizio, tra il XV e XVI secolo, precisa: «Il suo valore non è dovuto alla notevole estensione ma al patrimonio di affreschi che resistono miracolosamente all'azione del tempo e delle intemperie; alla struttura architettonica secolare e anche al mistero dell'origine primitiva di quella roccaforte, di quel fortilizio occidentale, con vista sulla valle del Bradano e sul Lago di San Giuliano. I piani interrati presentano diversi cunicoli pur se parzialmente franati, che alcuni ben informati, asseriscono connettersi con il Monastero e con il Castello, passando sotto le antiche cinta murarie del borgo medievale. Sto cercando di interessare sia l'amministrazione comunale che la Soprintendenza per far sì che venga predisposto un vincolo allo scopo di renderlo beneficiario di urgenti attenzioni per salvarlo dallo sfacelo che lo divora giorno dopo giorno. Formalmente e ufficialmente Palazzo Corleto non è sottoposto ad alcun vincolo. E forse è proprio per questo che negli anni passati è stato permesso di edificare un obbrobrio di condominio o posizionare una pompa di benzina a ridosso. Palazzo Corleto è patrimonio di Miglionico e ne chiediamo una sua valorizzazione anche espropriando d'urgenza tutta l'area com'è stato fatto per il Castello. Noi proprietari (io e le mie zie), non abbiamo, purtroppo le risorse economiche per ristrutturarlo. Ci vogliono dai 3 ai 5 milioni di euro e, trovare un privato disposto ad acquisirlo e valorizzarlo non è un'impresa di poco conto». E sempre il signor Pellegrini, porta ad esempio casi di “monumenti storici” luca - ni restituiti al lustro di una vita cittadina. «A San Mauro Forte, l'esproprio della Torre Normanna, simbolo del paese, in proprietà a diversi privati, ha consentito alla stessa di beneficiare tramite il governo e la regione di 500.000 euro per una sua ristrutturazione. Perchè a San Mauro Forte è stato possibile mentre a Miglionico no?» Un grido, un lamento per una Miglionico che al turista e al viandante si presenta con un biglietto da visita con tal monumento. Antonio Centonze - Da Il quotidiano della Bssilicata del 7 Maggio 2010

Ferrandina. Egregio Signor Labriola,
il mio nome è Gaetano Pellegrini, fu Giacinto Pasquale, a sua volta figlio di Agostino Pellegrini e Nunzia Corleto.
Credo, che questi nomi e soprattutto cognomi non siano ignoti ad una persona con la sua cultura e passione per un paese bellissimo come Miglionico.
Ho conosciuto il suo sito web, che salta all'occhio (!!!) www.miglionicoweb.it e Le porgo i miei complimenti oltre ad volerLe esprimere la mia contentezza nell'apprendere che esiste una persona, anche migliore di me, che ha a cuore Miglionico.
Ultimamente, mi sto interessando di un argomento, che Le vado a spiegare, e che spero susciti il Suo interesse.

PALAZZO CORLETO
Io, succeduto a mio Padre Giacinto Pellegrini, e assieme alle mie zie Faustina, Maria, Rosa e Pasqualina sono tutt'ora proprietario legittimo del PALAZZO CORLETO, dove è presente anche un certo signor Tonino Manzara che ha un appartamento in piazza S. Angelo. Quindi in tutto siamo sei proprietari di un'area la cui superficie baciata dal sole è di circa 5.000 mq.
Ma, il valore di Palazzo Corleto, non è certo dovuto alla sua estensione, quanto soprattutto credo al valore immenso degli affreschi grandiosi, che ancora resistono, miracolosamente, alla struttura architettonica secolare e anche al mistero dell'origine primitiva di quella roccaforte, di quel fortilizio occidentale, con vista sulla valle del Bradano e Lago San Giuliano, in quanto i piani interrati del sito presentano diversi cunicoli, parzialmente franati, che alcuni ben informati di Miglionico, come il presidente della cooperativa "ALTERNATIVA", Di Figola, mi hanno detto che dovrebbero e potrebbero connettersi con il sito del Monastero e del Castello, passando sotto le antiche cinta murarie del borgo medievale.
PALAZZO CORLETO è stato costruito nel XV XVI secolo, ma su un preesistente fortilizio, a quanto ho capito, ma sarei molto interessato a sapere tutto quanto Lei possa sapere e conoscere su questo sito. Sarei onorato di incontrarLa, quando e dove vuole Lei.
Sto cercando di interessare sia il Sindaco, Ing. Angelo Buono, che pure mi ha detto di aver fatto una tesi su PALAZZO CORLETO, e sia la Soprintendenza ai Beni Culturali, Artistici e Archeologici dell'omonimo ministero per far si che sia predisposto un vincolo sul sito in questione (si perché formalmente e ufficialmente PALAZZO CORLETO non è sottoposto a vincolo!!!) questo allo scopo di renderlo beneficiario di attenzione e casomai, di salvarlo dallo sfacelo che giorno dopo giorno ne divora il suo valore.
Per quanto riguarda la Sopraintendenza, ho preso contatto con l'Ing. Maragno, che mi ha detto che è proprio luiPalazzo Corleto (clicca per ingrandire l'immagine) che si occupa di questo tipo di interventi alla Sopraintendenza di Matera. Mi ha detto che diversi anni fa la soprintendenza stessa ha contattato il comune di Miglionico domandandogli di segnalare quali fossero i siti di importanza artistica e culturale.
A TUTT'OGGI, almeno questo è quanto mi è stato riferito, il Comune di Miglionico non avrebbe segnalato PALAZZO CORLETO come sito degno di attenzione alle autorità preposte, nonostante queste avessero esplicitamente richiesto questa segnalazione!
PERCHE' negli anni passati è stato permesso di edificare un obbrobrio di condominio davanti a PALAZZO CORLETO???
PERCHE' negli anni passati hanno pensato bene di andare a costruire UNA POMPA DI BENZINA dentro il perimetro di PALAZZO CORLETO???
PALAZZO CORLETO E' PATRIMONIO DI MIGLIONICO!!!
Io sto cercando, con tutte le mie forze e le mie capacità, di valorizzare PALAZZO CORLETO. Ho addirittura suggerito al Sindaco di espropriare d'urgenza tutta l'area, come è stato fatto con il Castello, e adesso sto preparando una guida esplicativa di PALAZZO CORLETO, con tanto di riferimenti storici ed artistici, e foto (che ho visto voi avete) da dare e da mandare a tutti gli enti pubblici e privati ed anche a tutte le agenzie immobiliari di Matera per far si di trovare qualche privato abbastanza grosso da acquisire PALAZZO CORLETO e valorizzarlo!!!
Noi, proprietari correnti (io e le mie zie), non abbiamo, purtroppo le risorse economiche per ristrutturare PALAZZO CORLETO, ci vogliono dai 3 ai 5 milioni di euro per ristrutturare quell'area, ma ha delle potenzialità grandissime, considerata la posizione nel centro storico e la vista mozzafiato. Lei lo sa meglio di me.
A titolo di esempio, il sindaco di San Mauro Forte ha recentemente espropriato d'urgenza la Torre Normanna, simbolo di San Mauro Forte, che risultava proprietà di diversi privati, ed è riuscito con il governo nazionale e la regione basilicata a ricevere già 500.000 euro per ristrutturare l'anzidetta Torre. Perché San Mauro Forte si e Miglionico no?
Però, nell'articolo che il sindaco di San Mauro Forte ha fatto affiggere sui muri del paese, articolo di un quotidiano lucano, adesso non ricordo quale, il sindaco ha chiarito che lui ha preso la borsa ed è andato a Roma a bussare alle porte che sa lui....i soldi non gli sono venuti dai privati ma dal governo, dal ministero e dalla regione basilicata.
Ringrazio per l'attenzione e saluto cordialmente, nell'attesa di un Suo gentile riscontro.
Gaetano Pellegrini   

Dura replica alla famiglia proprietaria del Palazzo Corleto
Guidotti: «Il Comune non è zio d’America»

Domenico GuidottiMiglionico - Sulla questione sollevata da uno degli eredi, e comproprietario, dello storico Palazzo Corleto di Miglionico, che lamenta disattenzioni da parte dell'ente, ha voluto rispondere l'assessore al Bilancio, Domenico Guidotti. «Più che un appello lanciato per salvare l'arte, mi sembra una disperata richiesta di quattrini. -esordisce l’amministratore senza mezzi termini- Dopo aver ricevuto in eredità un palazzo, nel loro immaginario forse hanno pensato essere il classico regalo di uno zio d'America, quello che ti cambia la vita. Purtroppo così non è, in quanto il complesso del Castello dei Corleto necessita di ristrutturazioni. Lo stesso, è oggetto, da oltre 40 anni, di ordinanze da parte di svariati sindaci di tutte le estrazioni politiche, che hanno intimato agli eredi di intervenire per la messa in sicurezza della struttura. Una ristrutturazione avrebbe costi elevati, questo è vero, ma un sacchetto di orcalce in 40 anni, questi signori non l'hanno mai sprecato per salvaguardare il loro patrimonio e la pubblica incolumità. Dicono di amare Miglionico, ma Miglionico non ha ancora avuto l'onore di misurarne il loro gesto d'affetto!». Ed aggiunge: «Non è che a questi signori farebbe piacere che il Comune, a spese della collettività, operasse per una ristrutturazione del loro bene? Puntualizzo, loro bene, in quanto il palazzo è una proprietà privata. A rigor di logica, poi, il Comune per poter avanzare richieste al governo centrale di un'eventuale valorizzazione, come suggeriscono, dovrebbe esserne il proprietario. Cosi non è, in quanto gli eredi da decenni per tale palazzo, manifestano pretese economiche che si aggirano attorno ai 2 miliardi delle vecchie lire. Saranno questi 2 miliardi il motivo di tanto amore verso Miglionico? Il Comune non ha responsabilità sulla vicenda. Non ne ha oggi, come non ne ha mai avute in passato. Il patrimonio privato va curato dal privato. Un bene non può diventare d'interesse collettivo quando c'è da assumersi rischi e costi degli interventi e poi diventare di esclusivo interesse privato nel momento in cui c'è da incassare i soldi dell'eredità. La struttura è pericolante e fatiscente e vanno programmati interventi urgenti prima che qualcuno si faccia male. Nei decenni scorsi le ordinanze non si sono tradotte in fatti concreti. Oggi, almeno per salvaguardare l'incolumità dei nostri concittadini, interverremo per una messa in sicurezza delle situazioni più pericolose e poi faremo pagare i costi agli effettivi proprietari. Noi amiamo il nostro paese, più di altri, che vedono solo affari ». Antonio Centonze Da Il quotidiano della Bssilicata del 14 Maggio 2010


Documenti della famiglia Corleto fornitimi dal Dr. Francesco Corleto residente a Putignano (Bari): documento 1 - documento 2

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375