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7 Novembre 2012 |
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Matteo Visceglia del Cras:
«Aspettiamo gli esami, quell’area è inquinata»
Lontra morta
sulla Basentana |
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MIGLIONICO
- Le attività legate alla fauna selvatica protetta
costituiscono uno dei principali obiettivi del
lavoro del Centro Recupero Animali Selvatici della
Provincia di Matera operante presso la Riserva di
San Giuliano. Ogni giorno le emergenze per
ritrovamenti, soccorsi e recuperi di esemplari
impegnano il personale e i volontari. Lunedì scorso
il responsabile del CRAS Matteo Visceglia è
intervenuto per il recupero del corpo senza vita di
una Lontra. L'animale, quasi certamente vittima di
investimento, giaceva sul bordo della strada statale
Basentana, in agro di Pisticci ed in un tratto ad
alta densità di traffico a circa 1300 metri
dall'area industriale di Tecnoparco. Non sono per
ora note le cause che hanno spinto la Lontra a
tentare l'attraversamento della statale,
considerando che il fiume Basento si trova a circa
300 metri di distanza e che oltre il punto in cui è
rimasta vittima non ci sono corsi d'acqua o habitat
idonei tali da attrarre la specie. «Riteniamo che
questi spostamenti anomali, spesso associati a
mortali impatti con veicoli in transito, vadano
ancora meglio interpretati sulla base di nuovi dati
di recupero ed in maniera molto accurata» ha
spiegato il responsabile del Cras Visceglie. «Va
chiarito infatti che l' investimento potrebbe essere
un fattore che si aggiunge, con esito letale, a
qualche altra situazione di patologia o sofferenza
dell'animale e che nulla per ora possiamo dire sullo
stato di salute dell'esemplare prima di essere
travolto. Dovremo aspettare infatti l'esito degli
esami necroscopici e tossicologici che saranno
fatti. Teniamo conto che il Basento proprio nel
tratto interessato da questo ritrovamento è
risultato fortemente inquinato. Sono state
registrate recenti morie di pesci per cause
chimiche, oltre a varie situazioni di degrado
qualitativo del corso d'acqua e a tali condizioni
potrebbe essere associata qualche forma di
intossicazione acuta o cronica che potrebbe aver
determinato disorientamento o anomalie
comportamentali inducendo l'animale a movimenti
pericolosi lungo le strade.
La
carcassa è al momento conservata a cura del CRAS e
per motivi di studio la metteremo a disposizione
delle strutture di ricerca afferenti al Progetto
RECAL (Recupero ed Analisi postmortem di esemplari
di Lontra (Lutra lutra) avviato dal Parco Nazionale
del Cilento e Vallo di Diano in collaborazione con
società di ricerche, CRAS (Centri Recupero Animali
Selvatici), Università, ISPRA (Istituto Superiore
per la Protezione e Ricerca Ambientale), ASL e
Istituti Zooprofilattici provinciali”. La Lontra
euroasiatica (Lutra lutra) appartiene alla famiglia
dei Mustelidi ed è largamente distribuita in tutto
il continente europeo e in buona parte dell'Asia. In
Italia era in passato piuttosto diffusa lungo tutta
la penisola ma dall'inizio del secolo scorso ha
mostrato un trend negativo scomparendo da molte
regioni. Attualmente, grazie alle costanti attività
di ricerca e monitoraggio, sta mostrando timidi
segnali di ripresa e mantiene il nucleo più
consistente e vitale della sua popolazione confinato
in alcune aree del sud (tranne che in Sicilia). Da
stime di popolazione effettuate soprattutto negli
ultimi anni sembra che in tutto il nostro Paese vi
siano tra i 300 e i 600 individui. A livello
generale però resta comunque in uno stato di
costante minaccia a causa delle trasformazioni del
suo habitat e del degrado della qualità dei corsi
d'acqua in molte regioni, compresa la Basilicata che
ospita ancora il maggior numero di esemplari a
livello nazionale. Se non si previene ogni forma di
grave inquinamento dei fiumi e dei laghi, se non si
riduce il disturbo e la trasformazione degli habitat
anche nella nostra regione questa specie potrebbe
ridursi considerevolmente segnando così un netto
bilancio ambientale a sfavore della Biodiversità. |
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Antonio
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