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NCOLA ASPRIELLO.
19.03.13

SPRECOPOLI MIGLIONICHESE: QUANDO LA POLITICA TOCCA IL FONDO E NON RIESCE A RIALZARSI

Quotidianamente, grazie alle rubriche tv ed al giornalismo d’inchiesta, veniamo a conoscenza di vicende nazionali che riguardano lo sperpero di denaro pubblico esattamente come nel caso del Canile Comunale di Miglionico, o meglio di quella struttura che avrebbe dovuto ospitare decine e decine di cani randagi presenti nel nostro territorio e tuttora sistemati “provvisoriamente” e onerosamente nel canile di Matera. Opera dell’amministrazione Dalessandro (2001), la struttura risulta completata ad eccezione delle porte e della recinzione di alcuni box. Allora ci si chiede: perché l’opera non può essere utilizzata?

Il programma elettorale della lista guidata dall’attuale Sindaco Buono dedicava ampio spazio al capitolo randagismo individuando come prima “risoluzione del problema l’immediata apertura e concessione in gestione del Canile Comunale completato da parecchi mesi ..”. Promessa disattesa, ma quel che più fa riflettere, leggendo gli atti, è che si prometteva qualcosa che difficilmente sarebbe stata realizzata. Perché?

Secondo il parere del Dipartimento di Prevenzione - Servizi Veterinari - Area C dell’A.S.L. n. 4 di MATERA, datato 16 marzo 2010, indispensabile per la messa in esercizio di tale struttura, si evincono i motivi (ce ne sono ben più di uno) dell’impossibilità ad utilizzare il Canile:

1.       Innanzitutto la presenza di odori nauseabondi e le continue emissioni di rumori provenienti dall’impianto di depurazione di acque reflue;

2.       Inoltre la struttura è stata realizzata sulla soglia di un torrente che in occasione di straripamento deposita fanghiglia all’interno dei box e dell’ambulatorio presenti all’interno del Canile;

3.       Infine la stessa strada (sterrata) che porta alla struttura presenta dei cedimenti dovuti sempre all’erosione da parte del torrente.

Ci sarebbe anche la mancata osservazione di alcune regole fondamentali per ottenere un buon livello di igiene dei cani ospitati, in quanto la pavimentazione e le pareti risultano essere non lavabili e non disinfettabili. Ma questo lo definirei un problema accessorio risultante da un disattento svolgimento dei lavori in fase di attuazione dell’opera.

 Ed è in questo preciso momento che i lettori si chiederanno: ma perché dinanzi a tali impedimenti naturali e non, si è comunque deciso di costruire il Canile Comunale proprio in quella zona? Perché si è ignorata qualsiasi logica di buon senso che avrebbe dovuto far desistere chiunque dal cimentarsi in un’impresa così onerosa e improbabile per un Ente Comunale come il nostro?

Di quanti terreni dispone il Comune di Miglionico? Non ve ne erano altri con la caratteristica di essere dislocati in punti distanti dal centro abitato? Negli ultimi anni questa Amministrazione come le precedenti, per far cassa ha venduto (o svenduto) ettari ed ettari di terreni del demanio comunale; lo dico da profano in materia: possibile che non si è pensato all’individuazione di altre zone ricadenti comunque nel vasto agro miglionichese?

Ciò che rende più inquietante e triste questa vicenda è il carteggio, risultante agli atti, intercorso nel semestre giugno/dicembre 2002 tra l’A.S.L. n. 4 di Matera ed il Comune di Miglionico in merito al parere preliminare previsto in materia di concessione edilizia, indispensabile per poter avviare i lavori di costruzione. Ebbene in quei 6 mesi il Comune di Miglionico richiese per ben tre volte lo stesso parere sullo stesso sito individuato per realizzare il Canile:

1.    Il primo parere datato 7 giugno 2002, dall’esito negativo, spiegava tra l’altro che l’ubicazione del canile era da ritenersi non idonea per la sicurezza degli addetti, per il benessere animale, per il pericolo di trasmissione di malattie infettive;

2.    Il secondo parere fornito dalle A.S.L. di Matera (anch’esso negativo) veniva formulato il 9 agosto 2002 ed in merito al sito (sempre quello ricadente a ridosso del depuratore) in sostanza ripeteva quanto espresso già nella precedente comunicazione e consigliava anche di prendere visione dell’Allegato 4 della Delibera Ministeriale del 4/2/77 in materia di tutela delle acque dall’inquinamento; l’allegato 4 in sintesi individua i criteri per la scelta dei siti da adibire a depuratori comunali specificando che “è necessità assoluta isolare gli impianti e collocarli in una fascia di rispetto o di protezione”;

3.    Il terzo, infine, lo definirei il parere della vergogna; perché è quello che ha dato il nulla osta a procedere alla realizzazione del canile li dove per ben due volte e per motivi analoghi era stata fornita risposta negativa. Il testo della lettera datata 3 dicembre 2002 in premessa specifica che “a seguito di interessamento di questo Servizio da parte di Amministratori del Comune di Miglionico…., si è individuata in località contrada Acquare l’area per la realizzazione della struttura sanitaria”.

In pratica qualcuno dell’allora Amministrazione Dalessandro, che poi si rivelerà essere il Vice Sindaco Laterza, attuale capogruppo del Partito Democratico nel Consiglio Comunale di Miglionico, si è interessato personalmente della vicenda ed il Dirigente Veterinario lo ha addirittura specificato nella sua lettera del 3 dicembre 2002. Cosa abbia fatto scaturire il parere positivo dopo i due negativi nessuno lo sa; potremmo farci cento domande e darci mille risposte, alcune anche ai limiti del pronunciabile pubblicamente; ma il fatto è che dopo questo interessamento i lavori sono iniziati e i soldi sono stati spesi. Ma perché insistere su un sito che ad occhio nudo appare subito inadatto ad ospitare un canile?

Infatti insieme ad alcuni amici, circa due anni fa, visitammo quella struttura. È davvero difficile accedervi ma è ancor più difficile rimanervi per più di qualche minuto. Rumori assordanti e odori disgustosi venivano emessi quando l’impianto di depurazione entrava in azione. Ora non farò l’animalista di circostanza, sarebbe troppo facile toccare la sensibilità specie di chi ama i cani e gli animali in genere, ma vorrei solo chiedere quali tutele e quali garanzie di salute avrebbero ricevuto quei ragazzi che dovevano lavorare nel canile comunale?

Cosa c’è dietro questa triste storia? Perché nessuno vuole indagare a fondo e capire se gli errori sono stati commessi e da parte di chi? Intanto le persone interessate scaricano le responsabilità l’un l’altro.. Gli amministratori alle A.S.L. e le A.S.L. agli amministratori.

Sembra quasi che non interessava costruire un canile per accogliere i cani randagi, ma interessava solo costruire un’opera, spendere quei soldi e permettere a qualcuno di lavorare.. affermazione grave, ne sono consapevole ma non tanto grave come l’aver speso tanti soldi pubblici per un’opera inutilizzabile.

Già, quei soldi.. ma quanti ne sono stati spesi? Ecco la cifra: 200 milioni di vecchie lire somma che, a quanto si evince dalla Delibera di Giunta 126/2001 ha trovato intera copertura grazie ai fondi di Bilancio Comunale. In pratica con i soldi dei cittadini miglionichesi, ben 100 mila euro, è stata realizzata un’opera che difficilmente potrà essere inaugurata e soprattutto sfruttata per la destinazione d’uso. Sfido chiunque in questo momento non abbia in mente la scena di Totò che urla: e io pago!! E io pago!!

Giusto per aggiungere un altro nome alla lista dei diretti interessati alla vicenda è importante anche menzionare colui il quale è stato il progettista e Direttore dei Lavori, l’Ing. Ezio Valente, il quale sia chiaro è persona che non conosco, non so se ha o meno una tessera di partito in tasca, non ne conosco l’età né la fisionomia; so solo che negli ultimi anni ha sostenuto con un contributo gli eventi estivi organizzati dall’Amministrazione Buono. Ora l’unica domanda che rivolgo al Sindaco Buono è questa: è totalmente legittimo chiedere o accettare un contributo da un professionista che ha prestato o presta la propria opera presso l’Ente Pubblico in questione?

Possibile che in questo paese vengano spesi tanti soldi, spesso destinati ad essere improduttivi, e ci si dimentichi di quelle che sono le vere angosce che ora e nei prossimi anni preoccuperanno non poco le nostre famiglie? E colgo l’occasione qui per denunciare la totale assenza di attenzione, in perfetta linea con le politiche adottate a livello regionale, rispetto a quei servizi essenziali e che riguardano le persone più disagiate, o quelle che purtroppo a breve lo saranno. Gli anziani a Miglionico vivono nel più totale abbandono. L’unica forma di assistenza, di welfare nel nostro paese così come nella regione Basilicata è la famiglia! Ecco perché non vediamo la fila all’ingresso della Croce Rossa, caro Consigliere Dalessandro, altro che le chiacchiere da campagna elettorale! Il problema dei prossimi decenni da noi sarà proprio lo sfacelo del sistema che orgogliosamente, dignitosamente e con totale umiltà portano avanti le famiglie, mentre qui si corre spesso dietro a cani e gatti e a feste e festicciole.

Al Sindaco Buono vorrei, in conclusione, rivolgere una considerazione: Lei, caro Sindaco, si è presentato agli occhi dei cittadini come una persona pulita, seria e responsabile e soprattutto nuova, quindi distante da suoi predecessori (dello stesso colore politico, si intende). E i cittadini lo hanno capito e l’hanno votata. Ma non sono tanto sicuro che a Miglionico la parte politica che amministra il Comune abbia seriamente rinnovato gli uomini che nel passato hanno commesso gravi errori come quello che ampiamente ho descritto in questo mio comunicato. Perché se analizziamo bene le cose, sono tutti ancora li. Chi a ricoprire una carica ancora più prestigiosa e chi a mantenere salda la piccola seggiola conquistata negli anni. Posso concludere dicendo che purtroppo per Lei, i cittadini hanno capito anche questo. E posso aggiungere che Lei, persona rispettabile ed onesta secondo il mio strettissimo parere personale, niente ha fatto o fa per prenderne le dovute distanze; distinguo che farò io comunicando il caso e gli atti in mio possesso alla Corte dei Conti di Basilicata. Niente di personale è solo una questione di dignità e rispetto.

Le auguro, come sempre, un buon Lavoro.

Miglionico, 18 marzo 2013

Il Consigliere Comunale

Nicola Aspriello

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