Home Page

 

Index Stampa locale e nazionale

Stampa pagina

T. di Torre di Fino

12 Giugno 2013
Omaggio alle poesie di Carmenio Uricchio
di Tonino di Torre di Fino

Carmenio UricchioMiglionico viene spesso definito con gli appellativi più disparati. Il paese della Congiura, in virtù della famosa congiura dei Baroni contro Ferdinando d'Aragona (1485); il paese dei pappaculumbriedd per l'antica passione dei suoi cittadini per i fichi; un paese di musicisti, (meglio, di musicanti) per i tanti miglionichesi che suonano in bande e/o complessi musicali; più di recente, qualcuno l'ha definito un paese di meteorologi per la crescente passione dei suoi giovani per la meteorologia. Credo però che a questo punto non sarebbe sbagliato definire il nostro paese anche come un paese di aspiranti scrittori e poeti, visto che sono sempre più numerosi i nostri concittadini che si cimentano in opere letterarie e di poesia.
Tra gli scrittori di poesie è d'annoverare, senza dubbio alcuno, Carmenio Uricchio (il figlio di Mimmuzzo) Confesso che non sono stato mai tentato di scrivere una poesia e quando tra le mani mi sono trovato una raccolta di poesie quasi mai sono riuscito a leggere tutte. Non così,  quando invece nei giorni scorsi mi sono trovato tra le mani la raccolta di poesie di Carmenio. L'ho lette tutte con crescente interesse e piacere.
Chi è Carmenio?  E' uno dei tanti giovani, che fu prima costretto a limitare i suoi studi  e poi ad abbandonare il suo paese, per cercare altrove un lavoro che gli consentisse di vivere in maniera dignitosa. Le poesie che Carmenio scrisse e che sono raccolte in volumetto intitolato "L'aquila" (Edizioni II salice, Potenza). risalgono proprio nel suo primo periodo lontano da Miglionico quando aveva circa vent'anni (1993).
La raccolta comprende circa 60 poesie, tutte molte belle, di cui una dedicata a Miglionico. Lo stile è piano, limpido come il cielo del nostro paese quando tira la tramontana; uno stile molto personale che evidenzia una fresca ed autentica vena poetica. I temi sono i più vari e riguardano un pò tutti gli aspetti della vita; possono sembrare contraddittori tra di loro, sostiene Carmenio ma  tutta la vita in sè è una contraddizione continua che ti costringe a voltare pagine, senza darti la possibilità di scorrere per intero quella precendente. L'importante è affrontare la vita con la forza della speranza e la voglia di lottare". Tonino di Torre di Fino

 

Leggi altre poesie di Carmenio Uricchio

Miglionico

Sulla collina baciata dal sole
sorge il mio paese
Un antico castello lo domina
dall'alto della sua secolare imponenza.
L'aria è fine e frizzante
e soave è il suo profumo.
I viottoli si rincorrono
come bambini festanti
e dappertutto v'è
il colore, l'amore, la poesia
di una vecchietta
intenta a ricamare

.......................................................................................................................................................

Un poeta a Melfi
"I viottoli si rincorrono come bambini festanti, dove c’è il colore, l’amore, la poesia di una vecchietta intenta a
ricamare». Così Carmenio Uricchio, 24 anni, descrive Miglionico, dove è nato. Al piccolo centro della provincia di Matera, il giovane poeta ha dedicato una delle sessanta poesie della sua prima raccolta, intitolata "L'aquila" (Edizioni II salice, Potenza). Perito elettronico, da due anni lavora allo stabilimento Fiat di Melfi come tecnologo specialista in verniciatura. Durante la settimana vive a Lavello, vicino a Melfi, il sabato e la domenica torna in famiglia, a Miglionico.
Dice Uricchio: «L’ispirazione? Osservo e rifletto. Per esempio, ho trascorso alcuni mesi a Torino, a Milano e a Napoli per seguire i corsi di formazione della Fiat. Un’esperienza che ho poi tradotto in versi». Il mondo giovanile, i sentimenti, le contraddizioni della vita e, talvolta, la difficoltà di comunicare sono gli altri temi della raccolta.
«È dedicata - dice l’autore - a tutti coloro che affrontano la vita con spirito libero, tentando di cogliere anche le sfumature più lievi. A chi, giorno per giorno, soffre, lotta, vaga attraverso mille incertezze e non per questo perde la forza di proseguire e la dignità».
L’aquila, che dà il titolo al libro, è per Uricchio il simbolo dell’ impegno, del coraggio! della speranza. La vena di pessimismo («La vita è un voltar pagina rapido e spesso non ti dà la possibilità di scorrere per intero quella precedente»), e ancora «I vecchi seduti sulle panchine del centro inseguono lì'ultimo raggio di sole» si mescola all’allegria della gioventù («La mano tesa all’inconscienza dei nostri vent’anni ruvidi») e alla voglia di impegnarsi («Non hai ragione d’esistere se bruci il tuo tempo nel fuoco dell’inutilità»). In “Eroi” scrive: «Il vento di trincea dietro quelle montagne porta a me la voce dei fiori scarlatti dei figli del fiume che han dato la vita per chi li ha chiamati "eroi". Con "L'aquila" Uricchio ha vinto il concorso nazionale di poesia “Carlo Goldoni”, ha ottenuto il terzo posto al premio “Città di Striano e una segnalazione al “Trofeo delle Nazioni”. Continua a scrivere: poesie e testi per canzoni. Talvolta, l’impegno lascia spazio alle partite di calcio con gli amici e alla musica rock.
(Da "Illustrato" del Giugno 1994)

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375