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GIULIA CERQUETI

14 Luglio 2013
L'affascinante misione di un maestro elementare lucano
La biblioteca in moto carro
Da quasi 15 anni Antonio La Cava gira per i paesi della Basilicata con la sua originale Apecar piena di libri, per avvicinare i bambini (e non solo) al piacere della lettura
(Leggi l'articolo dalle pagine di Famiglia Cristiana)
Miglionico. Il Conservatorio Duni porta “Elisir D’amore” al Castello del Malconsiglio MIGLIONICO – Continuano le attività del Conservatorio Duni di Matera.azingariello Il 1 Luglio 2013 presso lo splendido Castello del Malconsiglio di Miglionico alle ore 21.30 sarà eseguito l’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. L’opera è eseguita da allievi e docenti del Conservatorio e diretti dal celebre tenore Francesco Zingariello docente di canto presso l’Istituzione musicale materana.

© 2006-2013 Trm Radiotelevisione del Mezzogiorno.

Articolo completo:
http://www.trmtv.it/home/flashnews/2013_07_01/53582.html
 
Miglionico. Il Conservatorio Duni porta “Elisir D’amore” al Castello del Malconsiglio MIGLIONICO – Continuano le attività del Conservatorio Duni di Matera.azingariello Il 1 Luglio 2013 presso lo splendido Castello del Malconsiglio di Miglionico alle ore 21.30 sarà eseguito l’opera “L’Elisir d’amore” di Gaetano Donizetti. L’opera è eseguita da allievi e docenti del Conservatorio e diretti dal celebre tenore Francesco Zingariello docente di canto presso l’Istituzione musicale materana.

© 2006-2013 Trm Radiotelevisione del Mezzogiorno.

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http://www.trmtv.it/home/flashnews/2013_07_01/53582.html
 

MIGLIONICO. Apppuntamento nella piazza di Miglionico (Matera), davanti al castello. I ragazzini della IV A i dell'istituto Don Donato Gallucci aspettano con l'impazienza incontenibile dei bambini. «Dov'è il maestro?», sbuffa uno di loro, con un libro stretto sotto il braccio. La scuola è finita: loro devono restituirgli i testi che hanno preso in prestito un mese prima.

Il maestro appare da lontano, arram-picandosi tra le vie tortuose del paese alla guida del suo veicolo: un'Apecar azzurra con il tetto e il comignolo a mo' di casetta, un altoparlante da cui si levano note di musica sinfonica e due vetrine piene zeppe di libri disposti su una serie di scaffali. Una biblioteca ambulante: il Bibliomotocarro. I ragazzini gli corrono incontro, lo circondano, lo stringono in un abbraccio impetuoso. Lui, il maestro Antonio La Cava, li saluta con affetto e delicatezza, chiamandoli, con toni quasi pascoliani, fanciulli.

Sembra un'immagine d'altri tempi, una di quelle belle storie di paese che ci raccontano un'altra Italia, discreta e appartata. A bordo della sua biblioteca a motore, da anni il maestro La Cava raggiunge i paesi lucani, si ferma nella piazza cen-trale, in luoghi già stabiliti. I bambini arrivano, incuriositi, mettono il naso tra gli scaffali, prendono un volume a scelta, lo sfogliano, lo portano a casa. Dopo un mese, il maestro ritorna e ritira i testi dati in prestito. Antonio La Cava ha 68 anni. Figlio di contadini, per 42 anni ha fatto il maestro nel suo paese, Ferrandina, nel Materano, da tre anni è in pensione.
«Un bambino di 6-7 anni rifiuta ciò che viene impartito per obbligo e costri-zione, a scuola acquisisce la tecnica, ma spesso non coltiva il piacere della lettu-ra. Allora, bisogna portare i libri fuori dalla scuola, per la strada. Il libro deve diventare un amico». Tutto cominciò circa 15 anni fa: «Un giorno dissi ai miei alunni: il libro è lontano da noi. Come possiamo avvicinarlo? Un alunno, Michele, mi rispose: "Maestro, dobbiamo mettere le ruote ai libri". Io ci pensai su e decisi di trovare il mezzo più adatto a trasportare i libri. Quello più popolare, a misura di bambino, che avesse l'umiltà dei piccoli: questo mezzo non poteva che essere il motocarro».

In principio la biblioteca ambulante girava per Ferrandina: tutti i sabati po-meriggio il maestro dava appuntamento ai bambini del paese in otto fermate segnalate con dei cartelli. «Lo facevo per tutto l'anno scolastico, tranne che in inverno, con assoluta puntualità. Allora usavo un'Ape 50».

Oggi il Bibliomotocarro conta su circa 1.200 libri, tutti acquistati da lui. Tantissimi classici, italiani e stranieri, Cuore, Pinocchio, Dickens, i gialli di Agatha Christie, Il Milione di Marco Polo, Bianca Pitzorno. E poi i libri con testo originale a fronte, in arabo, rumeno, cinese, spagnolo, inglese. Da Ferrandina, il progetto si è poi allargato ad altri paesi. «Al Bibliomotocarro non arrivano solo  i bambini. Molti anziani, per esempio, mi chiedono sussidiari delle elementari perché da ragazzini non avevano potuto studiare». Nel 2006 ha cambiato il mezzo passando a un'Apecar un po' più potente: «Si viaggia a 40 km all'ora, per raggiungere i paesi più lontani impiego anche 4 ore».

Qualche anno fa è nato il progetto dei Libri bianchi. «Una ragazzina mi ha suggerito: "E se i testi li scrivessimo noi?". Così, mi sono attrezzato con 200 quadernoni: quando vado nei paesi, li distribuisco a quanti li desiderano. Possono scrivere ciò che vogliono, poi me li restituiscono. A volte lasciano la firma. 1 quaderni passano poi ad altri che continuano la storia a modo loro».

Nei Libri bianchi si coglie il bisogno dei piccoli di raccontarsi. «In famiglia il dialogo manca, a scuola pure. L'idea di raccontarsi a un coetaneo di un altro paese li attrae». Pensieri dolci, delicati, storie di fantasia. Ma spesso anche resoconti autobiografici, che rivelano ciò che al di fuori delle case spesso viene taciuto. Immagini forti, crude, lapidarie. Come quelle di un bambino che il maestro non può dimenticare: «Ogni giorno annotava ciò che accadeva a casa sua, suo padre che rientrava la sera ubriaco e picchiava sua madre». Mentre racconta i suoi occhi si velano di lacrime.

Il pomeriggio con gli alunni di Mi-glionico prosegue con un incontro di animazione alla lettura nella loro scuola, tra video, musiche e una poesia ara¬ba che canta il valore della solidarietà. Tradizione e modernità. «I nuovi mezzi di comunicazione sono il futuro, pensare di rinunciare a essi sarebbe sciocco. Ma la tecnologia deve essere al servizio del libro, che non scomparirà».

Il maestro scandisce le parole con la teatralità di un vero animatore. I ragazzini lo seguono curiosi e affascinati. Oggi il Biliomotocarro è diventato un'istituzione culturale per la Basilicata. Le amministrazioni locali lo chiamano per organizzare incontri con le scuole e la-boratori nell'ambito del Progetto Amico libro per la promozione della lettu-ra, come "Dalla pagina al mondo". La Cava collabora anche con il Comitato Matera 2019 (capitale della cultura). «Mi piacerebbe fare del Bibliomotocarro un simbolo nazionale». E lancia un appello: «Chi ha un testo di cui vuole disfarsi, metta le ruote al libro, lo doni al Bibliomotocarro». Giulia Cerqueti - Foto di Cosmo Laera - Famiglia Cristiana n. 28/Luglio 2013

Created by Antonio Labriola-Mail - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375