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GIOVANNI VENTURA 
Miglionicoweb

07.04. 20122
La passione di Cristo
MIGLIONICO. Ha emozionato la suggestiva rappresentazione scenica dal titolo “LA PASSIONE DI CRISTO” svoltasi a Miglionico domenica (delle Palme) 01 Aprile 2012, su iniziativa della PROLOCO miglionichese, organizzata e curata insieme all’Associazione ACCADEMIA GRANDI EVENTI, con il patrocinio della Parrocchia Santa Maria Maggiore e dell’Amministrazione Comunale.
Nonostante il clima “arrazzent” (freddo) della serata, grande è stata la partecipazione della Comunità miglionichese e della gente venuta dal circondario per l’occasione, radunata insieme in un momento di riflessione e di aggregazione.
Circa una cinquantina di figuranti, con indosso costumi a tema perfettamente “cuciti” per l’occasione dalle instancabili “donne” della PROLOCO, sotto la magistrale regia e direzione artistica della scenografa Nunzia DECOLLANZ (alias ACCADEMIA GRANDI EVENTI), accompagnati dalle voci narranti di Vincenzo BORELLI e di Giuseppe (Peppino) VENTURA, in un suggestivo gioco di luci e musiche di sottofondo, hanno rappresentato, in una sequenza di cinque atti, i momenti finali della vita di Cristo: dall’ultima cena con gli Apostoli alla sua condanna a morte in croce.
Sul sagrato della Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore l’Apostolo Giuda si vende ai sacerdoti e Gesù (Giovanni),
 
 

VENTURA

 

durante l’ultima cena, compie per la prima volta il mistero della transustanziazione; ci si avvia, così, mestamente, verso Piazza Popolo, sul cui marciapiede (allestito per l’occasione ad “orto degli ulivi”), Gesù, ormai consapevole del suo destino, chiede ai suoi Apostoli di vegliare per lui, poi prega, piange, fino a quando, baciato da Giuda, viene arrestato dai soldati Romani. Questi in un bagno di folla fanno irruzione con fiaccole e lance alla mano. Legato e condotto al tempio (Piazza Mercato), Gesù, processato dai Sommi Sacerdoti, viene da questi condannato, mentre l’Apostolo Pietro lo rinnega; e così, alla mercé dei “corazzati” romani viene portato dinanzi al governatore romano Ponzio Pilato.
Surreale si presenta la corte del Castello del Malconsiglio, dove Pilato, attorniato da donne e soldati, attende Gesù, lo interroga, lo condanna alla flagellazione, lo pone al pari di Barabba e, dopo essersi “lavato le mani”, lo fa condannare dal popolo alla crocifissione.
La rappresentazione si conclude con l’immagine della croce posizionata sul terrazzo del Castello e visibile dall’antistante Piazza, con la simulazione, attraverso luci e suoni, di tuoni e lampi che si verificano al momento della morte di Gesù, in un clima di diffusa, profonda e devota commozione tra i presenti.
L’evento, così come era nelle intenzioni del Presidente Vito AMATI e di tutti i componenti della PROLOCO, ha rappresentato, oltre ad un momento di commemorazione, di raccoglimento e di riflessione per i fedeli cattolici e praticanti, un’occasione di divulgazione ed esternazione per Miglionico, nonché una situazione di forte aggregazione sociale, in quanto vi hanno partecipato come spettatori e, soprattutto, sono stati coinvolti come figuranti, persone appartenenti a diverse convinzioni politiche e religiose e ad ogni livello sociale. Molto toccante è stato, per esempio, scorgere ospiti della locale “casa famiglia” tra i figuranti.
Copiosa documentazione fotografica è stata redatta per l’occasione e, anche per soddisfare le numerose richieste fatte sui più diffusi “social network” alla vista di alcune fotografie della serata, è stato confezionato ed è possibile averlo, previo versamento di un contributo per le Associazioni coinvolte, un dvd documentario diretto da Nunzia DECOLLANZ, il quale, primo nel suo genere a Miglionico, vuole essere la testimonianza visiva incisa dell’emozione della serata, dell’impegno e della professionalità che le associazioni hanno dimostrato, il tutto fissato in suoni e in immagini in bianco e nero (come una vecchia pellicola cinematografica), in movimenti rallentati che prolungano l’impressione di un ricordo destinato a lasciare la sua traccia nel tempo, nonostante per alcuni “imperfetto” (Giovanni VENTURA).

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