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NUNZIO FESTA
Il Quotidiano della Basilicata
26 Novembre 2009
Miglionico - «Riteniamo che la gestione debba uscire dalle logiche della concorrenza»
Privatizzazione dell’acqua, interviene il Prc
Miglionico - «L'acqua non si vende». Il circolo “E. Berlinguer”, del Prc di Miglionico, prende posizione contro la privatizzazione dell'acqua e ricorda alcune questione legate alla gestione del bene più importante. «Votando la fiducia al decreto Ronchi - dicono dal Prc miglionichese - hanno in assoluto silenzio privatizzato l'acqua e i rifiuti. Lo hanno fatto nel modo a loro più conosciuto, attraverso bugie e mistificazioni, usando come specchietto per le allodole la retromarcia sulle privatizzazioni di gas, trasporti e farmacie comunali». Per poi dare più attenzione ad aspetti non facili da affrontare. «Nessuno provi a incantarci con la storia che l'acqua è pubblica solo perché lo Stato rimane proprietario delle sorgenti vendendo ai privati la gestione della rete. Non sappiamo cosa farcene del frustino se non abbiamo il cavallo. Se con questo voto è stato deciso di avanzare il processo di privatizzazione dell'acqua e dei rifiuti, vuol dire che acqua e rifiuti sono il grande business del futuro». La storia, in effetti, non nasce oggi. «Negli anni Novanta - scrivono da Rifondazione - prima dell'entrata in vigore della legge Galli si spendevano circa 2 miliardi l'anno per la manutenzione dei nostri acquedotti. Da quando è iniziato il processo di liberalizzazione e privatizzazione si è scesi a una media di circa 700milioni. E di questi 700 milioni investiti si realizza solo il 55% circa dei lavori programmati. Oggi servono investimenti pari a oltre 60 miliardi di euro per ristrutturare completamente condotte e fognature, considerando che abbiamo negli acquedotti perdite pari a circa il 30% dell'acqua immessa con punte nel meridione che arrivano al 49%; delegare al privato questa impresa vuol dire lavarsene le mani, concedendo loro la possibilità di scaricare sulle tariffe il costo di questa operazione. In tutte quelle realtà dove sono già subentrate le grandi società si sono avuti aumenti di tariffe, senza che poi nessun soldo sia stato investito per il risanamento o miglioramento della rete». E si fa l'esempio di Latina. Dove le bollette si sono triplicate.«Con questo voto -aggiunge il Prc - il Governo lascia ai privati un settore con un giro d'affari annuo di oltre 2530 milioni di euro, in cui lavorano oltre 35.000 lavoratori divisi in 252 imprese idriche. E' ferma ormai da mesi in Parlamento una proposta di legge d'iniziativa popolare accompagnata da oltre 400.000 firme con cui si chiede la tutela e il governo dell'acqua con gestione pubblica. Il Partito della Rifondazione Comunista di Miglionico ritiene che l'acqua è un bene naturale e l'accesso all'acqua un diritto inalienabile della persona e per questo riteniamo che la gestione del servizio idrico debba uscire dalle logiche della concorrenza definendo l'acqua un prodotto senza rilevanza economica. Invitiamo i cittadini a reagire di fronte a questo ennesimo sopruso del governo centrale; (...) a partire dai lavoratori stessi che operano nelle aziende di servizio (...)». Nnzio Festa

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375