Miglionico
- Quello che stiamo per raccontare sembra quasi
l’episodio di un film del grande Toto’, se non fosse per
quel pizzico di noir, che avrebbe inquinato
irrimediabilmente la scena al principe della risata.
La location è il cimitero
comunale di Miglionico. Un pregiudicato riceve dalla
propria madre in eredità un piccolo appartamento di
proprietà comunale in affitto. E’ praticamente attaccato
ai locali dell’obitorio, da cui è separato solo per
mezzo di una porta murata. Nel frattempo l’uomo viene
arrestato per scontare una vecchia pena. Al suo posto in
casa arriva un amico, sempre pregiudicato, di 33 anni.
Il nuovo inquilino trova le utenze staccate,
probabilmente per morosità. Allora gli viene un’idea
alla Totò. I locali adiacenti erano stati realizzati dal
Comune per allestire un nuovo obitorio, ma la
“destinazione d’uso” non ha spaventato l’uomo, che ha
deciso di allargare l’abitazione, abbattendo la muratura
della vecchia porta e “inglobando” proprio una delle
stanze dell’obitorio, temporaneamente vuota, ma da
destinare forse a magazzino. A due passi c’era la sala
mortuaria. Arrivati nel locale, di fatto ancora
inutilizzato, i carabinieri hanno trovato l’uomo alle
prese con i lavori di muratura, constatando che stava
sfruttando illecitamente anche l'energia elettrica.
L’allaccio e i lavori abusivi sono stati verificati dai
carabinieri, che lo hanno arrestato. La superstizione (o
la disperazione) non ha impedito all’uomo di abbattere
la porta murata, in quanto quella stanza poteva
diventare un vano aggiuntivo. Paradossalmente, i lavori
di ampliamento sarebbero passati inosservati, se l’uomo
non avesse realizzato anche l’allaccio abusivo
all’impianto elettrico del cimitero, forse per
“rientrare” nelle spese di una maggiore cubatura
casalinga. Infatti, proprio quest’ultimo illecito
scoperto dai carabinieri, ha comportato l’arresto
l’uomo, accusato di furto aggravato e danneggiamento di
edificio pubblico. I prossimi accertamenti sulla
bolletta del cimitero, ovviamente a carico del Comune,
dimostreranno l’entità del danno all’erario.
Anche perchè, pare vi fossero
collegati elettrodomestici che i defunti probabilmente
non adoperano.
Antonio Corrado
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