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 «Non
servono rivoluzioni ma piccole cose concrete» Cosa
Serve al Paese? «Manca un’idea forte di Paese. E
manca anche al Pd. Siamo troppo concentrati su noi
stessi. A livello locale, per esempio, ci manca il
segretario per diatribe interne. Riflettiamo sulle
postazioni di potere e non sull’Italia. Ci dobbiamo
sforzare per elaborare una proposta alternativa di
lungo periodo».
Casa vuoi/puoi fare tu? «Quello che faccio da un
anno con la mia amministrazione: stare tra la gente,
organizzare tante piccole iniziative e sbloccare
quelle bloccate. Niente rivoluzioni, ma
piccole cose che però portano i loro effetti ai
cittadini, vedi la rinascita dell’associazionismo
nel nostro territorio. Dal Pd, poi, mi piacerebbe
eliminare i personalismi e le guerre interne che si
trascinano per mesi. Il potere si è trasferito dal
partito alle persone. Abbiamo svuotato di potere i
partiti, creando sacche di clientela, e sminuendo la
figura dei segretari e dei dirigenti». La prima cosa
che faresti concretamente? «L’Italia ha bisogno di
politiche del lavoro efficaci. L’esempio di
Pomigliano è chiaro: sui diritti e i rapporti tra
lavoratori e azienda stiamo ritornando indietro di
100 anni. Il lavoro è diventato elemosina. Centinaia
di migliaia di laureati sono senza lavoro, o vivono
da precari e la condizione giovanile è sempre più
difficile. Noi dobbiamo avere la capacità di
proporre il tema, ma dobbiamo anche trovare delle
soluzioni. Passare dalle idee ai progetti».
Dal sito web:
http://www.paolopupulin.it/FileViewer_forall_.php?file=AreaUtenti/Area_4/testo_4-57_.dat |
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Antonio
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