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Basilicatanet

5 Febbraio 2011

Dalessandro: realizzare i progetti di Bonavista
Antonio Bonavista (Foto: Trmtv.it)Potenza. Per il consigliere regionale del Pd la mostre del professore originario di Pomarico “lascia un vuoto in tutta l'area Bradanica ”ACR“ La morte di Antonio Bonavista, avvenuta in circostanze misteriose a Torino, lascia un vuoto in tutta l'area Bradanica”. Ne è convinto il consigliere regionale del Pd Giuseppe Dalessandro che di Antonio Buonavista è stato amico personale e con il quale ha condiviso “interessanti progetti di valorizzazione dell'area Bradanica”, in cui ricadono i comuni di Pomarico, Miglionico, Grottole, Grassano, Irsina, Ferrandina e Montescaglioso.

“Bonavista ha speso i pochi anni in cui ha vissuto ad animare le dinamiche culturali del nostro territorio fino a conseguire il risultato più importante fra tutti, che è quello di aver scoperto in Pomarico, le origini della famiglia del musicista veneto Antonio Vivaldi vissuto tra il 1600 e il 1700. La mamma di Vivaldi Camilla Calicchio, infatti, era nata a Pomarico, circostanza che è stata valorizzata dal professor Bonavista fino all'idea di istituire in provincia di Matera il Festival Vivaldi. Avvenimento che ha suscitato notevole interesse in tutto il mondo tra cui quello della regista del film ‘Il prete rosso’ Dacia Maraini”.

“In questi giorni - ha detto Dalessandro - la comunità di Pomarico, e non solo, si è stretta attorno alla salma e alla famiglia di Antonio Bonavista riconoscendone il valore e attestandone il vuoto lasciato. Tuttavia il miglior modo di rendere onore ad una persona di valore è quello di non disperdere l'enorme patrimonio culturale accumulato negli anni e fare in modo che l'intera comunità lucana ne possa godere i benefici. Sarebbe ingeneroso avviarsi verso la rassegnazione del ricordo. Occorre, invece, raccogliere l'eredità ed impegnarsi affinché i progetti di Bonavista possano essere
realizzati così come era nei suoi desideri. Anche il Conservatorio Duni di Matera, con il quale Bonavista ha collaborato, potrebbe dare il proprio contributo istituendo una borsa di studio a lui intestata”.

“Tutti abbiamo il dovere - ha concluso Dalessandro - di essere protagonisti della nostra storia e di tramandarla ai posteri. Un popolo senza memoria è un popolo senza storia. Noi la storia ce l'abbiamo e va ricordata unitamente a tutti i suoi protagonisti”.
- in cui affioravano i primi sentori del mutamento produttivo che avrebbe Basilicata".

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