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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
19.10.2010
“Nel diario di Elamef”, primo libro di Anna Terlimbacco

Anna TerlimbaccoMiglionico. “No, tu no, non sei forte come me … sei una femminuccia”. E’ una frase troppo dura per Elamef: tanto dura da farle “soffiare l’inverno dentro”. E’ l’approccio iniziale, ma anche l’elemento ispiratore del “Nel diario di Elamef”, primo libro di Anna Terlimbacco, miglionichese doc, trentenne, laureata in Scienze della Comunicazione, appassionata, sin da bambina, di musica e danza. Il volume, 83 pagine, editrice Statale, presente il sindaco Angelo Buono(Pd), è stato presentato nell’auditorium del castello del Malconsiglio, dal giornalista Franco Martina. L’iniziativa, cui ha partecipato, tra gli altri, il musicista Francesco Altieri, è stata curata da Michele Ventura. Chi è Elamef? “E’ un personaggio fittizio, precisa la scrittrice, una donna che ha avuto la fortuna-sfortuna di attraversare tutta la storia dell’umanità, esperire i vari momenti, le varie epoche storiche, i fenomeni sociali e culturali senza mai invecchiare e chissà quante altre cose vedrà ancora. Questo significa che ha vissuto sulla propria pelle i pregiudizi, le discriminazioni, ma anche momenti più distesi che hanno caratterizzato la storia delle donne”. Perché Elamef si chiama così? “Il nome? Beh, viene da “female” letto al contrario. Ho scelto di usare un termine, spiega Terlimbacco, che esprime la connotazione di genere”. Elamef è una figura di donna positiva? “Nel suo diario di riflessioni e sensazioni, osserva l’autrice, Elamef ha il merito di affermare, con fermezza e dolcezza, la forza femminile: quella di saper essere madre, figlia, amica, compagna ed amante. E’ una donna, tante donne, tutte le donne”. Al centro del libro c’è il tema dell’emancipazione femminile: si tratta di un argomento attuale? Ne rispecchia le odierne dinamiche sociali? “La storia della donna, sottolinea Terlimbacco, si evolve continuamente. Nel secolo scorso, il tema delle pari opportunità ha contrassegnato la vita civile. Si continuerà a discutere ancora”. Qual è la vera anima di Elamef? “Quella di voler essere donna, puntualizza la scrittrice, di sentirsi libera e felice: ciò succede quando conquista il potere di essere se stessa: quello che le permette di crearsi un’identità e di svolgere un ruolo positivo nel contesto sociale. Essere donna, continua l’autrice, non è solo un dato naturale, ma il risultato di una storia. Non c’è un destino biologico e psicologico predefinito che definisce la donna in quanto tale. Il destino, se mai, è il frutto della storia della civiltà e, per ogni donna, la storia della sua vita”. Con quale spirito va letto il libro? “Con la curiosità di chi cerca di scoprire qualcosa di sé, conclude Terlimbacco, senza alcuna idea di rivalsa contro il maschio. Il binomio donna-uomo è assolutamente complementare”. Giacomo Amati

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