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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
6 Settembre 2011
Miglionico
Cassette della posta vuote per due giorni a settimana

MIGLIONICO. Cassette della posta vuote per due giorni a settimana, quasi sempre al venerdì e al sabato. E’ quasi una consuetudine: in tali giorni il postino non bussa più alle case dei miglionichesi. Nella comunità, ormai, il servizio di corrispondenza postale funziona solo per quattro giorni a settimana: dal lunedì al giovedì. Si configura una situazione di autentica emergenza per la consegna della corrispondenza: non si può far finta di niente. Il disservizio, purtroppo, non ha un carattere episodico: si trascina da alcuni mesi. Uno scenario desolante. Roba da Terzo Mondo. Si può ritenere funzionale ed efficace un servizio pubblico del genere? Risponde, forse, ai parametri di efficacia e qualità? Ma, qual è la ragione che genera tanto disagio ai cittadini miglionichesi? Due sono i motivi salienti che lo determinano. Primo: nella giornata del sabato, la posta non viene distribuita per una questione meramente organizzativa: la direzione provinciale delle Poste privilegia l’articolazione dell’attività lavorativa del portalettere distribuita su cinque giorni alla settimana, anziché sui sei come accadeva fino all’anno scorso. Secondo: quando il postino in servizio nel locale ufficio postale è costretto ad assentarsi per un giorno (accade quasi sempre al venerdì) per malattia o altro valido motivo, il servizio di distribuzione della corrispondenza non viene svolto da alcun sostituto. Accade, allora, che, per ricevere una lettera qualsiasi o la copia del giornale  (per chi è abbonato a un quotidiano), bisogna aspettare il ritorno in servizio del portalettere titolare, che, per smistare la giacenza di posta arretrata di due giorni, finisce col consegnarla in orario pomeridiano. Si può accettare un disagio del genere? Sia chiaro: le lamentele, per fortuna, riguardano soltanto il servizio della distribuzione della corrispondenza. Per il resto, all’interno del locale ufficio postale, funziona tutto alla perfezione. Ma, allora, perché chi di dovere non fa rispettare le regole del servizio pubblico fino in fondo? C’è bisogno di qualità totale e non a mezzo servizio. Per risolvere il problema è lecito attendersi un’azione virtuosa anche da parte della locale Amministrazione comunale, tra i cui compiti, è bene ricordarlo, vi è anche quello di tutelare i propri cittadini. Giacomo amati

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