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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
10 Settembre 2011
Festa in onore della Madonna della Porticella

Madonna della Porticella (2006)MIGLIONICO. Due giorni di preghiera in onore della Madonna della Porticella. Come vuole la tradizione, la festa si svolge in campagna, davanti al santuario dedicato alla Madonna, protettrice dei campi e dei raccolti agricoli. La chiesa è ubicata in una splendida zona di verde, ai confini col territorio pomaricano e col bosco della “Manferrara”, a sei chilometri di distanza dal centro cittadino. Semplice, ma significativo il programma religioso: si comincia alle prime luci dell’alba di sabato, alle 7,30 è previsto il pellegrinaggio dei fedeli, a piedi, con partenza dalla chiesa Madre al santuario, con la statua della Madonna. L’itinerario si snoda attraverso il Vallone Porsaro e le contrade San Michele e Colabarile, fino a raggiungere l’agro della Porticella, ove, dopo la celebrazione della santa messa, a cura di don Giuseppe Tarasco, è in programma una veglia di preghiera fino alla mezzanotte. Il clou della festa è costituito dal pomeriggio di domenica: alle 16,30, appuntamento con la celebrazione della messa davanti al piazzale della chiesetta: sarà presieduta da don Giuseppe Lavecchia, parroco di Ferrandina. A seguire, la processione tra i campi, il verde delle querce e i profumi delle erbe aromatiche della zona. Il servizio bandistico sarà curato dal gruppo musicale locale, “L’Tammorr” del maestro Domenico Di Vincenzo e dalla banda, “Fisorchestra lucana”, diretta dal maestro Nicola Camardo. Farà gli onori di casa il sindaco Angelo Buono.
Il significato della festa va ricercato nella venerazione della Madonna; la radice culturale va individuata nel legame con la tradizione: si celebra un evento nato un paio di secoli fa. Una ricorrenza che viene onorata anche a tavola, ove è d’obbligo gustare, dopo i primi a base di orecchiette al sugo e di parmigiana di melenzane, la carne del pollo ruspante, cotto alla griglia, al ragù o con le patate al forno. Nel pranzo della festa, insomma, non può mancare il galletto: per tradizione, era consuetudine regalare al proprietario delle terre, da parte dei contadini, un gallo sotto forma di decima (un dazio aggiuntivo). Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375