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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
19 Ottobre 2011
Più ombre che luci nel derby tra il Miglionico e il Ferrandina

Michelangelo PiccinniMIGLIONICO. Più ombre che luci nel derby tra il Miglionico e il Ferrandina, conclusosi con la vittoria in rimonta (2-1) dei miglionichesi. Partita da dimenticare: povera di contenuti tecnici, ma ricca di espulsioni, rovinata nei minuti finali dall’eccessivo nervosismo di alcuni atleti. In pratica, nell’ultimo quarto d’ora della partita, lo sport, il gioco del calcio, i principi della lealtà hanno lasciato il posto ai calci, al non senso, alla negazione della ragione, ovvero a qualcosa che non ha niente a che vedere con i valori dello sport. Bilancio finale: sei espulsioni: cinque tra i ferrandinesi (compreso l’impeccabile allenatore Gino Mattei) e una tra i miglionichesi (Michele Battilomo). Eppure, sotto il profilo tecnico, la partita, fino alla mezz’ora della ripresa, aveva avuto uno sviluppo lineare: il primo tempo si era concluso in parità (1-1). Dopo aver subito il gol dello svantaggio, la squadra di mister Pino Angelino era pervenuta al pareggio (40°) grazie al gol firmato da Antonio D’Ambrosio, su assist delizioso di Eustachio Galeota. La storia del match cambiava al 24° del secondo tempo, quando, grazie a un gol di testa del bomber Giuseppe Bitetti, sugli sviluppi di un’azione di calcio d’angolo, i miglionichesi si portavano in vantaggio. Sei minuti più tardi, la svolta in negativo della sfida, con le espulsioni, in rapida successione, di ben cinque giocatori (quattro del Ferrandina e uno del Miglionico), a cui si aggiungeva anche quella (per proteste) del tecnico ferrandinese. Cosa è successo? “In tanti anni di attività sportiva- commenta il dirigente Michelangelo Piccinni- non mi era mai capitato di vedere tanti giocatori perdere il proprio autocontrollo in maniera così banale. E’ stata vissuta una brutta pagina di sport”. Bisogna voltare pagina: che senso può avere giocare a pallone e violare i principi fondanti dello sport? Giacomo Amati

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