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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

10 Agosto 2013
Miglionico
Situazione demografica negativa
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Meno abitanti, meno residenti, meno matrimoni, meno nascite. Purtroppo, è il segno meno il comune denominatore dell’attuale situazione demografica della comunità miglionichese. Alla data odierna (9 agosto 2013), sono decisamente impietosi ed inequivocabili i numeri che ci sono stati forniti dall’ufficio anagrafe del Comune. Gli abitanti sono 2516, trecento in meno rispetto a cinque anni fa; i bambini nati nei primi sette mesi di quest’anno sono appena 4 (3 maschi e 1 femminuccia); solo 4 sono anche i matrimoni celebrati finora. Sono dati impressionanti e negativi al massimo, mai registrati negli anni passati. Il dato numerico ci dice anche è in atto pure una fuga dei residenti: ad andare via sono soprattutto i giovani. Contestualmente, si registra un solo dato positivo: la vita dei miglionichesi si sta allungando; cresce la percentuale delle persone anziane: 170 sono i cittadini di età compresa tra  gli 80 e i 100 anni. Oltre ad 1 (una) centenaria, ci sono 28 ultra novantenni (6 maschi e 22 donne); 141 sono, invece, gli ultra ottantenni (47 maschi e 94 donne). Ovviamente, il calo generale della popolazione si riflette negativamente sul numero delle famiglie che vivono in paese: in media, il numero dei componenti dei nuclei familiari è pari a 3. Un altro dato di svolta è costituito dal sorpasso del numero dei morti (13) su quello dei nati (4). Che dire? Ebbene, certamente, siamo di fronte ad una vera e propria crisi demografica. Nella comunità si registra una tendenza che sembra avere un carattere irreversibile: il “capitale umano” diminuisce costantemente. Si può parlare, insomma, di una vera e propria emergenza. Quali ne sono le cause? C’è una precarietà diffusa in ogni settore della vita umana: sul fronte del lavoro, per esempio, il posto fisso è un miraggio, ormai; il fenomeno della disoccupazione cresce sempre di più. E’ verosimile, allora, che il calo delle nascite sia fortemente correlato all’attuale crisi economica. E’ probabile pure che alla base della crisi demografica della comunità miglionichese ci possano essere altre cause, riconducibili ai nuovi stili di vita espressi dall’uomo d’oggi: una certa tendenza alla ricerca dell’edonismo, ad esempio, potrebbe indurre le nuove coppie a vivere da sole, senza pensare ai “sacrifici” di far crescere ed educare i bambini. Tanti i riflessi negativi. Tra di essi, ne spicca uno: riguarda il funzionamento della scuola di base: se non ci dovesse essere un’inversione di tendenza, tra alcuni anni, potrebbe funzionare una sola sezione di scuola dell’infanzia (attualmente, ce ne sono tre); la scuola primaria, invece,  potrebbe essere strutturata soltanto con tre pluriclassi ( ora ci sono 6 classi). Infine, la scuola secondaria di primo grado, potrebbe funzionare soltanto con 2 classi (adesso ce ne sono 4). In definitiva, di questo passo, il paese rischia di perdere la sua identità e di diventare un sobborgo di Matera. Giacomo Amati

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