MIGLIONICO.
Meno abitanti, meno residenti, meno matrimoni, meno
nascite. Purtroppo, è il segno meno il comune
denominatore dell’attuale situazione demografica
della comunità miglionichese. Alla data odierna (9
agosto 2013), sono decisamente impietosi ed
inequivocabili i numeri che ci sono stati forniti
dall’ufficio anagrafe del Comune. Gli abitanti sono
2516, trecento in meno rispetto a cinque anni fa; i
bambini nati nei primi sette mesi di quest’anno sono
appena 4 (3 maschi e 1 femminuccia); solo 4 sono
anche i matrimoni celebrati finora. Sono dati
impressionanti e negativi al massimo, mai registrati
negli anni passati. Il dato numerico ci dice anche è
in atto pure una fuga dei residenti: ad andare via
sono soprattutto i giovani. Contestualmente, si
registra un solo dato positivo: la vita dei
miglionichesi si sta allungando; cresce la
percentuale delle persone anziane: 170 sono i
cittadini di età compresa tra gli 80 e i 100 anni.
Oltre ad 1 (una) centenaria, ci sono 28 ultra
novantenni (6 maschi e 22 donne); 141 sono, invece,
gli ultra ottantenni (47 maschi e 94 donne).
Ovviamente, il calo generale della popolazione si
riflette negativamente sul numero delle famiglie che
vivono in paese: in media, il numero dei componenti
dei nuclei familiari è pari a 3. Un altro dato di
svolta è costituito dal sorpasso del numero dei
morti (13) su quello dei nati (4). Che dire? Ebbene,
certamente, siamo di fronte ad una vera e propria
crisi demografica. Nella comunità si registra una
tendenza che sembra avere un carattere
irreversibile: il “capitale umano” diminuisce
costantemente. Si può parlare, insomma, di una vera
e propria emergenza. Quali ne sono le cause? C’è una
precarietà diffusa in ogni settore della vita umana:
sul fronte del lavoro, per esempio, il posto fisso è
un miraggio, ormai; il fenomeno della disoccupazione
cresce sempre di più. E’ verosimile, allora, che il
calo delle nascite sia fortemente correlato
all’attuale crisi economica. E’ probabile pure che
alla base della crisi demografica della comunità
miglionichese ci possano essere altre cause,
riconducibili ai nuovi stili di vita espressi
dall’uomo d’oggi: una certa tendenza alla ricerca
dell’edonismo, ad esempio, potrebbe indurre le nuove
coppie a vivere da sole, senza pensare ai
“sacrifici” di far crescere ed educare i bambini.
Tanti i riflessi negativi. Tra di essi, ne spicca
uno: riguarda il funzionamento della scuola di base:
se non ci dovesse essere un’inversione di tendenza,
tra alcuni anni, potrebbe funzionare una sola
sezione di scuola dell’infanzia (attualmente, ce ne
sono tre); la scuola primaria, invece, potrebbe
essere strutturata soltanto con tre pluriclassi (
ora ci sono 6 classi). Infine, la scuola secondaria
di primo grado, potrebbe funzionare soltanto con 2
classi (adesso ce ne sono 4). In definitiva, di
questo passo, il paese rischia di perdere la sua
identità e di diventare un sobborgo di Matera.
Giacomo Amati |