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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

14 Agosto 2013
Miglionico
La Congiura dei Baroni

di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Un tuffo nel passato per riappropriarci di un tesoro prezioso, la storia. Un episodio importante della storia dell’Italia meridionale, “La Congiura dei Baroni” (1485), sarà rievocato oggi, mercoledì 14 agosto, nell’ambito della rassegna, “Serestate a Miglionico 2013”, promossa dalla locale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Angelo Buono (Pd). Si potrà assistere ad una testimonianza fondamentale della storica vicenda: sarà come compiere un viaggio tra la vita, gli usi e i costumi non solo di un popolo, quello miglionichese, ma anche di una terra, quella meridionale, culla di artisti, letterati e storici. “I baroni del Sud dell’Italia – spiega il sindaco Buono – giungono a Miglionico per incontrare re Ferrante e trattare un’impossibile pace con gli Aragonesi; Girolamo Sanseverino, tenutario del castello di Miglionico, ospita i feudatari della zona: Orsini, Del Balzo, Coppola, Petrucci, Acquaviva e altri, per chiudere anni di rivolte contro le politiche modernizzatrici del re Ferrante e di suo figlio Alfonso, duca di Calabria. Il paese li accoglie con tutti gli onori e i festeggiamenti; li ascolterà mentre dibattono nel corso di un banchetto; poi, il drammatico epilogo della storia che sfocerà nel sangue”. Cosa accadde, in particolare? I feudatari ordirono una congiura per eliminare la dinastia aragonese, ritenuta colpevole di aver aumentato la pressione fiscale a danno dei feudatari. Da parte sua, il re Ferdinando sarebbe stato costretto ad aumentare le tasse per racimolare ingenti risorse finanziarie, al fine di contrastare l’avanzata dei Turchi che volevano invadere ed assoggettare le regioni del Sud d’Italia. La famigerata riunione dei congiurati si svolse proprio nel salone più grande del castello miglionichese, da allora, indicato del “Malconsiglio”. Ma il piano segreto fallì miseramente: re Ferdinando, informato della minaccia che incombeva su di lui, fece credere ai baroni di volerli perdonare, ma nel corso della riunione conviviale, li fece catturare e poi decapitare, tutti. Ecco il programma della rievocazione, con la direzione artistica che sarà curata da Nunzia Decollanz, mentre la consulenza storica è stata affidata al prof. Giampaolo D’Andrea e all’architetto Luigi Bubbico. Alle 11, nel centro storico, saranno aperti i mercatini dei giochi; intanto, alle 11,30, nel campo di Sant’Antuono, sono previste le prove d’armi dei cavalieri; a seguire, l’addestramento dei falchi; nel pomeriggio, alle 14,30, nella corte del castello, cerimonia di inaugurazione. A seguire: il suggestivo spettacolo dell’addestramento dei falchi, la disfida degli armieri, la giostra dei cavalieri dei baroni, il banchetto medievale. In serata, si potrà assistere all’esibizione dei musici di Girolamo Sanseverino, a quella degli sbandieratori e tamburini dei baroni e poi all’assedio degli armati del re. Il “cuore” dell’attrazione turistica è rappresentata dalla sfilata del corteo che coinvolge un centinaio di figuranti in costume d’epoca, cavalieri e dame, tutti volontari che, a conclusione della manifestazione, potranno gustare i prelibati cibi della locale gastronomia, che sarà organizzata dai soci della Pro Loco. Giacomo Amati

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