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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

7 MArzo 2014
Nel Castello del Malconsiglio rivive la "Congiura" attraverso un sistema multimediale e teatrale
L'antico maniero si apre ai turisti per fare conoscere la storia
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Un tesoro da valorizzare: è il castello del “Malconsiglio”, la cui costruzione risale al 1100, teatro della famigerata “Congiura dei Baroni” (1485). Un monumento pregevole, un patrimonio unico, di inestimabile valore storico ed architettonico, che, da alcuni giorni, si avvale di un inedito ed interessante sistema multimediale che consente ai turisti di capire meglio la storia del maniero. Grazie a un progetto culturale, finanziato sia dai fondi europei “Piot” (Piano integrato offerta turistica) che da quelli del Gal Bradanica (Gruppo di azione locale), la locale Amministrazione comunale, guidata dal sindaco Angelo Buono (Pd), con una spesa complessiva di 195 mila euro, sta creando le premesse per realizzare un piano di turismo d’arte e culturale. Come funziona il sistema multimediale-teatrale creato all’interno del castello? Ce l’ha spiegato il sindaco Buono nel corso di una conferenza stampa, che s’è svolta nell’auditorium del castello, presenti, tra gli altri, Leonardo Braico, presidente del Gal, l’architetto Luigi Bubbico (consulente storico della vicenda), l’ing. Mariano Schiavone dell’Apt di Matera (Azienda di promozione turistica) e Pietro Spadavecchia, quale rappresentante della società genovese che ha ideato e installato il sussidio multimediale, quale l’attrattore turistico all’interno della sala “Stella” e in quella del “Malconsiglio” del castello. Quest’ultima sala fu così chiamata perché ospitò la famigerata riunione della finta pace tra i baroni e il re di Napoli, Ferdinando I d’Aragona. In pratica, il visitatore del maniero, pagando un biglietto d’ingresso, che ha un costo di cinque euro, può ripercorrere tutta la vicenda storica della Congiura e riviverne la fasi salienti, arricchite da aneddoti ed intriganti curiosità. Inoltre, in virtù di alcuni giochi di ruolo, il visitatore ha, in prima persona, la sensazione di recitare un vero e proprio ruolo, quasi una piccola parte di una commedia incentrata sulla vicenda storica. Giova ricordare che questo episodio particolare della storia del Mezzogiorno, da alcuni anni, ormai, viene riproposto in paese, il 14 agosto, con la sfilata, per le vie cittadine, di un corteo storico con numerosi figuranti vestiti con gli abiti dell’epoca. Com’è noto, la congiura dei baroni contro il loro re, fallì miseramente: ebbe un epilogo tragico: i protagonisti del tradimento, tra cui c’era anche il barone Girolamo Sanseverino, tenutario del castello, furono invitati a Napoli per partecipare ad una riunione conviviale. Il re fece credere loro di averli perdonati, ma, in realtà, nel corso della finta festa, furono uccisi. Tutti: alcuni decapitati, altri impiccati. Giacomo Amati

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