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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

7 Maggio 2014
Miglionico è un paese a misura di bambini?
di Giacomo Amati

Piazza Sant'AngeloMIGLIONICO. Ma Miglionico è un paese a misura di bambini? L’interrogativo è al centro di una lettera aperta inviata, nei giorni scorsi, da alcuni bambini di dieci anni, che frequentano la classe quinta della locale scuola primaria, al sindaco Angelo Buono (Pd).  Nei vari rioni del centro cittadino ci sono ampi spiazzali; negli anni passati, vi si poteva giocare ad oltranza. Oggi, gli spazi sono gli stessi. In quei luoghi, però, non c’è più posto per i bambini e per i loro giochi. In quei piazzali, ove, per tanti anni, in passato, sono cresciuti, in una dimensione di giocosa spensieratezza, centinaia di adolescenti miglionichesi, adesso, c’è dell’altro: ci sono solo mezzi meccanici, una marea di lamiere. Ai fanciulli viene preclusa ogni possibilità di poter svolgere qualsiasi gioco di gruppo. In paese “non c’è molto traffico di automobili – scrivono i bambini –  eppure, c’è qualcosa che non possiamo fare: non possiamo giocare per strada e neanche negli spazi dei rioni. Da un po’ di tempo non giochiamo neppure in piazza, perché non vogliono le persone che vi sono sedute sulle panchine: per esempio, il barbiere che ha il negozio sul marciapiede, quando ci vede, dice: “Mè, sciat’vinn da do, sciat a scjucua nda’ chiazza cupuert, mo v’ schjatt’ lu puallon” (Andate via da qui, andate a giocare in piazza coperta, ora vi scoppio il pallone). Ci spostiamo in piazza coperta, ma lì c’è un barista che dice: “Sciat’ a sciucuà a ‘u cuastiedd” (Andate a giocare al castello). Ci rechiamo in piazza castello, ma subito intervengono i vigili urbani che ci dicono di tornare a casa o di andare a giocare al campo sportivo. Gli unici posti rimasti un po’ liberi sono gli spazi dei parcheggi, ma quando ci andiamo, li troviamo occupati, alcune volte, dai ragazzi più grandi, che frequentano le scuole medie. Così, quasi sempre, va a finire che non giochiamo. Sarebbe bello se il Comune creasse uno spazio tutto per noi, ove poter giocare, senza dare fastidio a nessuno”. Che dire? E’ vicino, ormai, l’appuntamento elettorale per il rinnovo della locale Amministrazione comunale. Chi si prepara a guidare il Comune, per i prossimi cinque anni, farebbe bene a confrontarsi anche con questo problema: quello di restituire ai bambini gli spazi vitali, ove poter muoversi con sicurezza, evitando che possano vivere in una sorta di condizione di “infanzia negata” sotto il profilo ludico e dell’attività motoria. Allora, i programmi elettorali elaborati dai candidati sindaci e dei futuri amministratori comunali diano una risposta anche a questa esigenza. Giacomo Amati

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