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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

13 Maggio 2014

Adotta un cane e non paghi la Tares

di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Non vuoi pagare la Tares? Adotta un cane. Si può riassumere con questo slogan il senso della delibera adottata in Consiglio comunale dalla locale Amministrazione comunale di centrosinistra, guidata dal sindaco Angelo Buono (Pd). I cittadini miglionichesi che, a partire dai prossimi mesi, scegliessero di adottare un cane randagio, tra quelli attualmente alloggiati in un canile di Matera, potranno beneficiare del diritto di ottenere uno sconto sulla quota annuale della tassa comunale, “Tares” (Tariffa sul servizio dei rifiuti solidi urbani). L’entità dello sconto potrà arrivare fino a un massimo di 450 euro e sarà direttamente proporzionato ai giorni della durata effettiva dell’adozione del cane scelto, per ogni anno. Il Comune ha deciso di dare vita a questo piano strategico nel tentativo di raggiungere l’obiettivo di evitare di pagare, annualmente, la rilevante somma di circa 90 mila euro alla struttura attrezzata materana che da cinque anni, ormai, ospita i cani randagi miglionichesi. “Si tratta di un costo decisamente elevato, abnorme – spiega il sindaco Buono – per le nostre anemiche casse comunali. Una spesa che condiziona negativamente le nostre scelte economiche all’interno di un bilancio che non può contare su importanti finanziamenti”. Da qui la condizione di priorità per la risoluzione del problema che, in verità, tre anni fa sembrava in via di soluzione, in virtù di un accordo sottoscritto dal sindaco Buono con l’associazione, la “Lega del Cane”, sezione di Cremona, presieduta da Rosetta Facciolo. L’operazione, che sarebbe stata finanziata dalla Regione Basilicata, prevedeva un costo di 73 mila euro, quale somma “una tantum” comprensiva sia delle spese di viaggio per il trasporto dei cani, dal canile di Matera fino a Cremona, sia per le spese di carattere sanitario. Va sottolineato che nel mese di agosto del 2012 furono inviati i primi 15 cani; poi, da allora, il progetto di adozione a distanza ha subito una brusca frenata. “Quel progetto – precisa il sindaco Buono -  non è stato accantonato, ma in attesa di poterlo attuare completamente, s’è deciso di dargli una soluzione in più, seguendo un’altra strada: è quella che chiama in causa il contributo dei cittadini miglionichesi”. Insomma, adesso, almeno in parte, il futuro della vita dei cani randagi miglionichesi è correlato anche allo spirito d’iniziativa degli abitanti miglionichesi. Giacomo Amati

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