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GIACOMO AMATI

25 Maggio 2014
Miglionico
G
rave atto vandalico ai danni del comandante dei Vigili urbani
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Ultime ore di campagna elettorale all’insegna di un grave atto vandalico, commesso ai danni dell’automobile, una “Opel Zafira”, di proprietà del tenente Maria Fabrizio, comandante del locale ufficio dei Vigili urbani. L’utilitaria, che era parcheggiata all’aperto, in una zona periferica, nei pressi del municipio, in via Dante, è stata danneggiata e resa inutilizzabile dal taglio delle quattro gomme delle ruote. L’atto vandalico s’è verificato nelle ore serali di venerdì, presumibilmente tra le 21 e le 24, quando la dottoressa Fabrizio stava espletando il suo servizio di vigilanza in piazza Popolo, ove si svolgevano gli ultimi comizi della campagna elettorale per le elezioni europee e del rinnovo del Consiglio comunale. Ad accorgersi del brutto episodio è stata la stessa comandante, quando, a bordo della sua auto di servizio, a conclusione del suo turno di lavoro, s’è recata nei pressi del palazzo municipale per fare ritorno a Matera, nella sua abitazione di residenza. Superato lo choc iniziale, il tenente Fabrizio ha informato dell’accaduto sia il sindaco Angelo Buono sia gli assessori comunali Domenico Musillo (vice sindaco) e Michelangelo Piccinni, prontamente accorsi sul posto, unitamente al maresciallo Lorenzo Mele, comandante della locale stazione dei Carabinieri, che, immediatamente ha dato inizio alle indagini investigative per individuare i responsabili dell’atto delinquenziale. “E’ stato un atto ignobile – ha commentato, visibilmente dispiaciuto, il sindaco Buono – un episodio che offende l’immagine operosa e tranquilla della nostra comunità”. Da parte sua, il tenente Fabrizio, per niente intimidita per il vile atto vandalico subito, ha sottolineato di non ravvisare, al momento, nessun nesso di causalità tra l’espletamento del suo lavoro di agente di polizia urbana e quanto le è accaduto. Resta, allora, il mistero di un atto che potrebbe avere, forse, una matrice intimidatoria? Quali ne sono le ragioni? E, soprattutto, a chi giova? Un atto così rappresenta un’offesa alla convivenza civile del paese. Giacomo Amati

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