MIGLIONICO.
Questione rifiuti solidi urbani. In questi
giorni, il tema della raccolta differenziata
dei materiali è al centro del dibattito
amministrativo tra le forze politiche
rappresentate in seno al Consiglio comunale.
Sono a confronto due diverse ipotesi di
soluzione del problema. In particolare, i
tre consiglieri di minoranza del “Movimento
5 Stelle” propongono alla locale
Amministrazione comunale di centrosinistra,
guidata dal sindaco Angelo Buono(Pd), di
adottare una gestione diretta dei materiali
da riciclo (plastica, carta, alluminio,
eccetera) per incassare i proventi economici
delle loro vendita. Inoltre, per i
“grillini” miglionichesi bisognerebbe
introdurre anche una tariffa differenziata
da far pagare ai cittadini, secondo il
principio “meno rifiuti indifferenziati
produci, meno paghi”; poi, bisognerebbe
incentivare i contribuenti ad adottare una
più corretta raccolta dei materiali di
scarto, introducendo il sistema dei premi e
degli sgravi fiscali. “Attualmente, il
Comune – spiega il consigliere comunale di
minoranza, Antonio Digioia – spende 350 mila
euro all’anno per gestire il servizio della
raccolta dei rifiuti, con una bassa
percentuale (6,7%) per la differenziata”. Da
parte sua, il sindaco Buono precisa che il
gruppo di maggioranza ha l’obiettivo di
“realizzare un nuovo sistema di raccolta
differenziata dei rifiuti, al fine di
raggiungere almeno il 65% di raccolta
differenziata, migliorando la qualità del
servizio, attraverso la creazione di un
consorzio costituito dai Comuni di
Miglionico, Grottole e Grassano”. Il
servizio del riciclo, però, verrebbe
affidato alla gestione di un privato, ovvero
ad una ditta specializzata che sia in grado
anche di provvedere “alla messa in sicurezza
dei materiali in cemento-amianto, al fine di
favorire il legale smaltimento di questo
rifiuto speciale”. Ma è proprio quest’ultimo
aspetto della questione che non viene
condiviso dai “grillini” che, in
particolare, ritengono di non affidare al
gestore privato il ricavo della vendita del
materiale di riciclo, in considerazione
degli attuali “interessanti prezzi” che ne
caratterizzano il mercato. In pratica, della
gestione di quest’ultimo aspetto del
servizio, se ne dovrà occupare direttamente
il Comune, investendo i soldi ricavati
(guadagno) in modo più coerente con le
esigenze della cittadinanza, secondo il
principio del bene comune. Giacomo Amati |