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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

13 Agosto 2014
Miglionico
Degrado ambientale nel rione “Michele Bianco”
di Giacomo Amati

MIGLIONICO. Degrado ambientale nel rione “Michele Bianco”, quartiere periferico del paese, distante poche centinaia di metri dalla fontana “Pila”. Nei giorni scorsi, nelle vicinanze di alcune palazzine, ove abitano una trentina di famiglie, costituite per lo più da giovani coppie, è stata rinvenuta una “micro-discarica”, ovviamente, del tutto abusiva. In essa c’erano vari tipi di rifiuti, tra cui, addirittura delle ossa di animali, con brandelli di carne, presumibilmente acquistati in macelleria, destinati a diventare il pasto quotidiano dei cani randagi che bivaccano nella zona, da dove proveniva un olezzo insopportabile. Ed è stato proprio questo odore nauseante a mettere in allarme Pasquale Marinaro, che, unitamente alla sua famiglia, abita nelle vicinanze, in un’ abitazione di sua proprietà. “Non riuscivo più a sopportare quel terribile odore – racconta Marinaro – e ho provveduto subito a segnalare l’inconveniente ai vigili urbani, Lino Purgatorio e Alessandro Allegretti, che hanno effettuato subito un sopralluogo nella zona, peraltro senza alcun esito. E’ stato così che ho deciso di perlustrarla personalmente: mi sono addentrato tra le sterpaglie e, sotto una pianta di fico, ho scoperto uno scenario raccapricciante: in pratica, vi era stata creata una discarica a cielo aperto, ove c’erano rifiuti di ogni tipo: vecchi indumenti, pezzi di ferro, contenitori di plastica, cassette di legno e tanti pezzi di ossa di animali macellati, offerti come cibo ai cani randagi. Sconsolato, sono ritornato a casa, mi sono munito di guanti, tuta e di una mascherina e, nel giro di una mezz’ora, ho raccolto tutti i rifiuti che c’erano, riempiendo alcuni sacchi di plastica e bonificando completamente la zona”. Da qui alcune domande: a chi può giovare uno scempio del genere? Che senso può avere l’azione sciagurata di abbandonare i rifiuti nelle campagne, anziché smaltirli nei luoghi specifici. Eppure, il Comune ha investito centinaia di euro per effettuare il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, promuovendo varie campagne di sensibilizzazione, a cominciare dagli alunni della scuola di base. E’ stato tutto inutile? Perché non si riesce a capire che l’abbandono “selvaggio” dei rifiuti rappresenta non solo un danno per il decoro ambientale, ma anche un pericolo per la salute dei cittadini? Cosa è possibile fare per contrastare una così malsana ed illecita abitudine? Giacomo Amati

Created by Antonio Labriola - 10 Luglio 1999 - Via Francesco Conte, 9  -  75100 Matera - Tel. 0835 310375