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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

23 Settembre 2014
Miglionico
Nel centenario degli eventi una proposta ai miglionichesi
Invito agli studenti a scavare nella storia della Grande Guerra
di Giacomo Amati
(Vedi pagina della Gazzetta del Mezzogiorno)

MIGLIONICO. “Sono trascorsi ben cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale (1914-1918), ma ancora oggi è forte la domanda del perché tanti uomini abbiano creduto che l’Italia avesse motivazioni per partecipare al conflitto”. Si apre con questa riflessione la lettera aperta scritta dal miglionichese Mimmo Sarli, appassionato di storia che, dagli anni Settanta vive a Roma, ove svolge l’attività lavorativa di bancario, rivolta al sindaco Angelo Buono, alla Pro Loco e ai docenti del locale istituto scolastico comprensivo, “Don Donato Gallucci”. Esplicito l’obiettivo della missiva: invoca l’invito a programmare delle iniziative finalizzate a celebrare a Miglionico, in modo sinergico, il centenario del primo conflitto mondiale. L’idea è quella di ricordare, attraverso varie manifestazioni a carattere culturale l’importanza del sacrificio compiuto da milioni di persone che non esitarono a pagare il prezzo della propria vita per garantire la pace ai propri figli. Ne discende che il significato più profondo dell’iniziativa va ricercato nel far comprendere alle nuove generazioni il valore incommensurabile della pace. Da qui l’invito agli adolescenti a fare ricerche didattiche, con la guida dei loro insegnanti, per reperire documenti, magari inediti, e cimeli della “Grande Guerra”. In pratica, “nelle aule scolastiche – precisa Sarli - bisognerebbe avviare un’attività culturale per meditare su quelle che sono le drammatiche conseguenze che causano le guerre. Ultimata l’indagine, si consiglia, scrive Sarli, di inviare tutta la documentazione raccolta al sito:” www.miglionicoweb.it”, creato dal prof. Antonio Labriola, al fine di favorire un confronto e un dibattito sul tema della pace”. A tal proposito, sull’argomento, sarà utile consultare anche l’archivio politico del parlamentare lucano di Miglionico Nicolò De Ruggieri per sapere, tra l’altro, che dalla “Basilicata partirono per il fronte di guerra migliaia di uomini: oltre sei mila furono i soldati morti e dispersi; due mila quelli mutilati e invalidi; 566 i decorati. L’Italia affrontò la guerra “dopo quasi un anno dal suo inizio – spiega Sarli – gli anni del conflitto furono difficili: i soldati vivevano nelle trincee, assediati da topi, infastiditi da pidocchi, tra il cattivo odore dei cadaveri dei commilitoni e il fetore dei propri escrementi. I soldati miglionichesi che morirono in guerra furono 39; quelli che persero la loro vita per cause correlate al conflitto furono 20. Penso che sia utile studiare questo doloroso capitolo di storia – conclude Sarli – per recuperare la memoria e riappropriarsi di un’identità di popolo, in una visione europea che superi le differenze di lingue e di culture”. Giacomo Amati

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