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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI
La Gazzetta del Mezzogiorno
10 Maggio 2012
Proverbi e detti lucani

MIGLIONICO. “Aiut’t’ ca Dii t’aiute”. Traduzione: “Aiutati che Dio ti aiuta”. Significato: “L’uomo non deve abbattersi mai. Deve darsi da fare per superare le avversità, usando l’intelligenza e l’ingegno che Dio gli ha dato”. “Iam’ ci t’iam’ e rispunn’ a ci ti chiam’”. Traduzione: “Ama chi ti ama e rispondi a chi ti chiama”. Significato: “ L’amore va dato a chi se lo merita. Agli altri solo rispetto, cortesia, atteggiamenti che non hanno a che fare con l’amore”. I due aforismi fanno parte del volume, “Proverbi e detti lucani”, scritto dalle insegnati miglionichesi Elisabetta De Lucia e Angela Matera, editore, “Il Grillo”, Gravina di Puglia (BA). La raccolta, 390 pagine (costo, 18 euro), si avvale dell’autorevole prefazione del prof. Giovanni Caserta ed è impreziosita da una nota di presentazione del consigliere regionale, Giuseppe Dalessandro (Pd). “Per raccogliere, comprendere, trascrivere e tradurre in lingua italiana più di mille aforismi (detti che esprimono regole di vita e norme di saggezza)- sottolineano le due autrici dell’opera- abbiamo avuto bisogno di cinque anni di lavoro e c’è voluta non la semplice pazienza, ma l’amore e la passione che contraddistinguono solo chi il dialetto lo parla ancora tutti i giorni, affiancandolo alla lingua nazionale, l’italiano”. E’ un’opera meravigliosa, un prodotto culturale e artistico di assoluta qualità, cui va riconosciuto il merito di saper parlare al cuore ed alla mente al lettore, facendogli riscoprire le radici della lingua dialettale lucana, in un’epoca in cui la pervasività dei prodotti tecnologici e altri fattori di natura economica, sportiva e politica ci costringono ad impadronirci di parole e locuzioni straniere. Il libro è strutturato in cinque sezioni: nella prima è descritta la storia della Lucania ieri e oggi; nella seconda, invece, i proverbi (pensieri graffianti, ammonizioni desunte dall’esperienza popolare) vengono presentati in ordine alfabetico (una sorta di vocabolario per argomenti). Nella terza parte, poi, sono elencati i modi di dire; la quarta sezione è dedicata alla filastrocche, tiritere, sonetti e canzoni. Infine, nella quinta parte è indicato il lessico specifico, che offre precise indicazioni di pronuncia e dell’accentazione delle parole dialettali. A seguire, la nota bibliografica. In pratica il volume rappresenta un prezioso archivio della cultura regionale: è ricco di suggestive testimonianze della vita sociale del passato della Basilicata. In definitiva, l’opera ha il pregio di costituire una ricerca di tipo socio-antropologica della nostra regione: è quasi un “censimento” di una molteplicità di storie che restituiscono al lettore non solo la memoria del passato, ma gli offrono anche l’opportunità di riflettere su quelli che sono i tratti distintivi del nostro territorio e, quindi, dell’anima lucana. Un capolavoro di libro, un taccuino emozionante di memorie. E’ un tesoro di libro, imperdibile, da leggere e studiare. Giacomo Amati

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