MIGLIONICO.
Onore al merito per gli studenti miglionichesi
capaci e meritevoli che, progredendo negli studi,
hanno raggiunto il traguardo prefissato, con il
conseguimento del diploma di scuola secondaria di
secondo grado e della laurea presso l’Università
degli studi. Nel corso di una pubblica e suggestiva
cerimonia, che s’è svolta, nei giorni scorsi,
nell’auditorium del castello del “Malconsiglio”, il
sindaco Angelo Buono (Pd), presenti, tra gli altri
gli assessori comunali, Mariangela Bertugno (
delega alla Pubblica Istruzione) e Michelangelo
Piccinni ( delega alla Cultura), a nome della locale
Amministrazione comunale, li ha premiati,
conferendogli una pergamena ricordo, osservando come
“la cultura aiuta l’uomo ad essere più libero:
scevro dalla schiavitù dei pregiudizi e
dell’ignoranza”. In particolare, sono stati premiati
tutti coloro che hanno conseguito il diploma e il
titolo accademico a conclusione dell’anno scolastico
2011/2012. Il riconoscimento è andato a 15 diplomati
( 8 maschi e 7 donne) che nello scorso mese di
luglio hanno superato gli esami di Stato e a 10
laureati (5 maschi e 5 donne). Due le curiosità che
meritano di essere segnalate. La prima: tra coloro
che hanno conseguito il massimo grado degli studi ci
sono anche due militari, marescialli dei
Carabinieri, già comandanti di stazione: Mario
Bertugno (in servizio a Grottole) e Francesco Grasso
(in servizio presso la Compagnia di Bari); la
seconda: tra gli altri 8 laureati c’è anche Giuseppe
Bertugno che è figlio del maresciallo. Gli altri 7
laureati, in ordine alfabetico, sono: Michele
Canterino, Eleonora Centonze, Francesca Dambrosio,
Concetta Debonis, Giovanna Masellis, Sabina
Tataranna e Rossella Uricchio. Ecco, invece, in
ordine alfabetico, i nomi dei 15 diplomati:
Antonella Centonze, Giamaria Colangelo, Teodoro
Comanda, Domenico Dambrosio Clementelli, Daniela Di
Taranto, Francesco Di Vincenzo, Antonella Munno,
Nicole Munno, Nicola Pellegrino, Maria Anna Piccinni,
Giuseppe Salerno, Ketty Salerno, Roberto Salerno,
Giulio Traietta e Umberto Tubito. Giacomo Amati |