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Giacomo Amati

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GIACOMO AMATI

8 Settembre 2012
Furto nell'abitazione di Franco Manzara

MIGLIONICO. Anelli, bracciali, collane, orecchini e laccetti d’oro, tanti gioielli accumulati in quasi trent’anni di vita coniugale, per un valore di mercato intorno ai cinque mila euro, costituiscono il bottino di un furto messo a segno in un appartamento di proprietà di Franco Manzara, dipendente comunale, in servizio presso il municipio di Miglionico. L’abitazione che è stata abilmente saccheggiata dai cosiddetti “topi d’appartamento”, senza lasciare traccia del loro passaggio, è ubicata nel centro storico, in via Piave, a pochi metri di distanza da piazza Castello. Il furto subito è stato scoperto solo dopo alcuni giorni da quando è stato messo a segno. E’ stato regolarmente denunciato presso la locale stazione dei Carabinieri, guidata dal maresciallo Lorenzo Mele, che ha avviato le indagini per scoprire i colpevoli. Del tutto sofisticata la tecnica usata nell’esecuzione del furto: i malviventi, dopo aver fatto irruzione nell’appartamento preso di mira, lasciato momentaneamente incustodito dal proprietario, sono entrati, verosimilmente, da una finestra incautamente lasciata aperta, e si sono impossessati di tutti i gioielli che hanno trovato a portata di mano, senza mettere a soqquadro i tiretti, né i mobili della casa. Sono andati a colpo sicuro. Due le ipotesi. La prima: i ladri conoscevano, forse, il nascondiglio dei manufatti d’oro? La seconda: è probabile che abbiano usato delle particolari apparecchiature elettroniche ( i metal detector?), in grado di rilevare la presenza dei metalli? La dinamica del furto ce la spiega lo stesso proprietario: “Tutto il mio nucleo familiare (composto da quattro persone) – spiega Manzara – è stato costretto ad allontanarsi da casa contemporaneamente per partecipare al funerale di un nostro parente. Ci siamo assentati da casa per circa tre ore. La porta di ingresso della casa era stata chiusa; avevamo lasciato aperta solo il vetro di una finestra, peraltro con la tapparella abbassata: purtroppo, da qui, probabilmente, sono entrati i ladri che, dopo aver rubato i nostri gioielli, non hanno lasciato niente in disordine. Tanto che al nostro rientro a casa, nessuno della mia famiglia si è accorto del furto. Intanto,  dopo quelli commessi nei mesi scorsi, con le stesse “raffinate” modalità, alla Diabolik, nella comunità, si sta diffondendo una sorta di psicosi tra i cittadini che incominciano ad avere un certo timore ad allontanarsi dalle rispettive abitazioni. Giacomo Amati

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