GIACOMO AMATI

25 LUGLIO 2019

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Ribalta nazionale per Nunzia Dimarsico

 

MIGLIONICO. Ribalta nazionale per la prolifica poetessa miglionichese, Nunzia Dimarsico, 54 anni, autrice di circa due mila liriche e di diverse pubblicazioni. Le luci della sua notorietà, ormai, superano i confini del suo paese natio. Ne sono testimonianza i molteplici riconoscimenti che riceve da critici e letterati nei vari concorsi poetici, cui partecipa, a livello nazionale. Nei giorni scorsi, ad esempio, due suoi componimenti poetici, “Nel mio cuore” e “Tempo di memorie” sono state inserite in due diverse antologie poetiche: la prima poesia, segnalata nel concorso nazionale di poesie, “Il Tiburtino”, è stata inclusa nell’antologia “Collana Orizzonti”, autori vari, ed. “Altre Sembianze”, di Villanova di Guidonia (Roma), con prefazione a cura di Francesco Gazzè, fratello del cantautore Max Gazzè; la seconda lirica, invece, segnalata nell’ambito del concorso nazionale di poesie, “La Gorgone d’Oro”, promosso dal Centro di cultura e spiritualità cristiana, “Salvatore Zuppardo” di Gela, è stata pubblicata nell’antologia “Al Timone dell’Orsa”, a cura di Andrea Cassini, con prefazione di monsignor Rino La Delfa. Cosa dicono le due poesie? Ebbene, i tredici versi della lirica “Nel mio cuore” esprimono un pensiero d’amore: svelano qualcosa di intimo. L’autrice parla del suo cuore e “dipinge”, verosimilmente, una storia d’amore. “Nel mio cuore – scrive nei versi finali – vi è il tempo di un sorriso maturo”. Un sorriso che ha il profumo di un sentimento profondo: quello dell’amore. Molto più complesso e articolato il tema della seconda poesia, che è strutturata in ben ventidue versi: l’autrice ci parla del senso della vita e si chiede: “Cosa siamo noi? Qual è la pienezza della vita? Cosa dà significato all’esistenza? Cosa ci rende migliori?”. Domande che svelano sensibilità e inquietudine, ma anche il soffio del suo pensiero. Segni distintivi, peraltro, della sua poesia “aristocratica” e delicata che per il lettore rappresenta sia una “guida” sia un “rifugio”. Versi che ci aiutano a riconoscere i nostri sentimenti e a comprendere che certi desideri, volti a conoscere il mondo che ci circonda, sono propri anche della persona che ci sta di fronte, chiunque essa sia. Ne discende che la poesia di Dimarsico è anche “specchio” dell’animo di chi la legge. E’ come un “faro” che ci permette di vedere e scandagliare nel profondo del nostro “io”. E’ una poesia che aiuta a scavare dentro i sentimenti dell’uomo e rende visibile ciò che invisibile. La poetessa miglionichese, in pratica, ci aiuta a “vedere” il mondo con i suoi occhi. Con gli occhi grandi della sua poesia. E, in questo modo, suscita emozioni e riflessioni. Ecco perché la poesia di Dimarsico è, per certi aspetti, come quella di Alda Merini. Una poesia che nasce da un moto d’animo inquieto e parla al cuore ed alla mente del lettore. E’ destinata ad entrarci per sempre. Per non uscirne mai più.

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