Miglionico
- L'urlo di un violento silenzio. Infrangere la paura
per tornare a sorridere. Questo il tema della serata
tenutasi sabato nella sala de “La taverna” in piazza
Popolo a Miglionico. La serata,organizzata da
Mariangela Bertugno, assessore alle Pari opportunità
di Miglionico, ha voluto rappresentare una fonte di
aiuto per le donne. «Una serata con larga partecipazione
di donne all'insegna del dibattito e della conoscenza
-spiega Bertugno onde poter fornire loro una serie di
utili informazioni e potersi rendere conto che non sono
sole». Informazioni utili a ritrovare quel coraggio di
denunciare e infrangere il silenzio delle violenze
subìte per poter tornare a sorridere. Dopo l'apertura
del sindaco Buono e i saluti dell'assessore provinciale
Dalessandro e del presidente della Provincia, Stella,
gli interventi di figure diverse correlate al dramma che
a volte puo' vivere una donna. Cinzia Marroccoli,
presidente di “Telefono Donna- Casa delle donne Ester
Scardaccione”, ha parlato della sua esperienza in un
centro antiviolenza e del sostegno che si riesce a dare
alle vittime. Atonella Giacoia, consigliera di Parità
della Provincia ha, invece, parlato del ruolo delle
istituzioni per combattere il fenomeno della violenza. A
seguire l'intervento della psicologa Filomena Tataranni
su come riconoscere e identificare i fenomeni di
violenza e le sue conseguenze. Violenze che spesso sono
di natura domestica dove il termine “do - mestica” si
riferisce al fatto che l'autore della violenza è il
partner della vittima, o un altro membro del gruppo
familiare. La violenza nell'ambiente domestico è di
solito opera di uomini che con le vittime hanno, o hanno
avuto, rapporti di fiducia, di intimità e di potere:
mariti, fidanzati, padri, suoceri, patrigni, fratelli,
zii o altri parenti. L'avvocato Ilaria Baldassare è poi
intervenuta per far meglio comprendere il passaggio da
“attenzioni”a“stalking” ora punito come reato. La
referente del progetto Tunnel, Stefania Daricchio ,ha
poi introdotto l'argomento delle“Buone prassi”,
illustrando il progetto a tutela delle donne violate.
Cosa fare? Condividere il dramma con qualcuno che possa
crederle, sostenerle; aiutare le donne a vedere il
proprio dramma dall'esterno e far loro percepire i
propri diritti; aiutarle ad allontanarsi dal
maltrattatore con i familiari che possono aiutarla, non
facendole continuare a sopportare violenze per
l'interesse della famiglia e/o il bene dei figli.
Antonio Centonze |